Il Sindaco si arrampica sugli specchi
Palazzo Marino, Pisapia: "Con noi Milano più pulita e sicura"
"In due anni Milano è rinata. la strada è quella giusta". E' il titolo di una lettera che Giuliano Pisapia ha scritto stamattina al Corriere, tratteggiando una città che con ogni evidenza esiste solo nei suoi sogni. Il fantastico mondo di Pisapia, sarebbe però il titolo più appropriato. Pisapia si autoincensa sui risultati, molto presunti, ottenuti nei due anni di amministrazione, dimenticando, nell'ordine, l'emergenza sicurezza, la proliferazione di campi rom e, soprattutto, il profondo rosso del bilancio pubblico. Nessuna emergenza sicurezza - L'emergenza sicurezza, di cui la strage del picconatore è solo la punta di un icerberg ben più possente, vengono derubricati dal Sindaco arancione come "episodi tragici che non sono un problema solo di casa nostra". Per Pisapia non esiste nessuna correlazione tra l'escalation della violenza è l'abbandono dell'operazione "Strade sicure" inaugurata dalla Giunta Moratti. Chissà che i milanesi la pensano allo stesso modo. Il libro dei sogni di Pisapia - La tanto invocata rivoluzione arancione si è insomma limitata a qualche domenica a piedi, alle politiche in favore delle coppie omosessuali e alla distribuzione a pioggia di certificati per i figlii degli immigrati. Non proprio in cima alle priorità dei milanesi, ma tant'è. Ecco quindi come Pisapia, ribaltando la realtà, rivendica i risultati ottenuti dalla sua amministrazione: "Molti chiedono qual è la nostra visione: eccola, Milano non sarà più una città soffocata dal traffico e dallo smog. Area C ha già trasformato il centro; il progetto delle piste ciclabili, l'incremento del car-sharing e del bike-sharing, il teleriscaldamento e le energie rinnovabili, il wi-fi ci daranno un acittà migliore". Un elenco della spesa, senza però numeri e cifre, che non ha ne capo e ne coda. Occhio alle parole usate: "incremento" (di quanto?), "progetto" (per quando?), "trasformato" (in che modo?). Il problema a Milano? I muri imbratatti - Poi, tra parentesi, sottolinea, come fosse incredibile successo: "Ho ripulito i muri imbrattati dallo scempio dei writers". Lui, con le nude mani. E noi che pensavamo fosse stato scelto dai milanesi per fare il Sindaco. Promette poi, come se fosse ancora in campagna elettorale e non a capo della città, che Milano diventerà "più vivibile e più gioiosa, una città nella quale, e dalla quale, riparte l'economia, chre crea nuova occupazione". Un libro dei sogni, in pratica, che gli ha consentito di salire a Palazzo Marino, ma che a due anni dall'insediamento suona, a voler essere generosi, come vuota retorica. Ad ogni modo, come dice lo stesso Pisapia chiudendo il suo lungo elenco di promesse mai mantenute, "alla fine saranno i cittadini a giudicare".