La protesta dei dipendenti

Bimbi senza cibo, caos a Milano Ristorazione

Nicoletta Orlandi Posti

Oltre alle mamme, e pure alle maestre, arrabbiate e deluse, pure Milano Ristorazione se la prende con i propi dipendenti che ieri, per via di un’assemblea convocata dalle 8 alle 14, non hanno assicurato il servizio mensa ai bambini nelle scuole di Milano interessati al servizio. La società che distribuisce ogni giorno 80mila pasti, consapevole del fatto che fare un’assemblea o scioperare rientra nei «diritti fondamentali», ricorda che con i sindacati era stato raggiunto un accordo: sì alle assemblee, garantendo però un «pasto minimo garantito», caldo e uguale per tutte le scuole. Ma così non è stato. «I sindacati hanno scelto di utilizzare le assemblee quale strumento per pregiudicare ogni possibilità di servizio anche minimo, scegliendo orari che impediscano di preparare i pasti», si legge nella nota di Milano Ristorazione, «si tratta quindi di una palese e unilaterale violazione dell’accordo». E, per scusarsi con le famiglie, l’azienda ha anche fatto sapere di aver informato le scuole non appena saputo dell’assemblea. E che, a causa di problemi tecnici, non tutti sono stati avvisati in tempo utile. Per non parlare dle fatto che l’incontro tra lavoratori e sindacati sarebbe finito alle 11. Scuse, quelle dell’azienda, che non sono bastate a chi da sempre contesta la gestione della ristorazione scolastica. Il centrodestra, quindi, prende nota del «fallimento» della giunta arancione. «La mancata erogazione del pasto a bambini e ragazzi è un fatto grave. La responsabilità non è solo quella del sindacato che colpisce un servizio essenziale. C’è anche una responsabilità manageriale dell’azienda che non gestisce il conflitto, e c’è una responsabilità politica della giunta che non interviene», ha tuonato Mariastella Gelmini, coordinatrice regionale di Fi. Che rincara la dose: «Non si è fatto nulla per prevenire l’esito di oggi (ieri, ndr), e il Comune è rimasto in silenzio fino a cose fatte. Le famiglie ci mettono una pezza preparando un panino pur avendo pagato il servizio. Se è vero che un pasto al sacco non è un dramma, è invece un dramma l’assenza di regia cittadina di cui quei panini diventano sintomo e simbolo». Di «ennesimo fallimento della giunta Pisapia e della sinistra milanese» parla pure Riccardo De Corato, Fratelli d’Italia, secondo cui «i bambini» questa volta ne «sono le povere vittime». «Chiederemo di fare luce sulla questione in Consiglio», avverte Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Fi, «ma quello che emerge, accanto alla disorganizzazione e al caos creato dalla società controllata al 99% dal Comune, è l’incapacità del sindaco di relazionarsi con sindacati e lavoratori, la sua capacità di scontentare tutti e il suo fallimento nei rapporti con la città». di Tiziana Lapelosa