L'allarme nel monzese

I prefetti scavalcano i sindaci: "Dateci spazi per i profughi"

Nicoletta Orlandi Posti

A Monza e Brianza, nei giorni scorsi, i tecnici comunali hanno ricevuto una telefonata del tutto inusuale. Alzando la cornetta, si sono sentiti dire «pronto, siamo dal comando dei carabinieri, avete degli spazi liberi in paese per allestire una tendopoli per i profughi?». Se state pensando che questo sia uno scherzo, beh, vi state sbagliando. Ormai i continui sbarchi in Italia stanno facendo saltare l’intero sistema dell’accoglienza. Con Bresso ormai al collasso, la prefettura, ha così deciso di agire contattando direttamente gli uffici, bypassando i politici. «Martedì pomeriggio sono arrivato in Comune a Lazzate» racconta Andrea Monti, assessore alla Sicurezza del paese «e ho trovato il sindaco sbalordito». Nell’ufficio tecnico del comune era arrivata la fatidica telefonata. «Un maresciallo chiedeva disponibilità di terreni e piazzali in paese per l’installazione di campi provvisori». Nessuna email, nessuna lettera, nemmeno dopo la richiesta del tecnico, nessun «dobbiamo effettuare dei controlli, le faremo sapere domani mattina». «Per loro domani mattina era troppo tardi» ironizza Monti. «Al nostro “non abbiamo aree libere” ci siamo sentiti rispondere di pensarci bene, perché si sarebbe scoperto facilmente se questo fosse vero». «Una vergogna» conclude Monti «che dimostra come ora si sia allo sbando davanti a una situazione che non si è in grado di gestire». Una telefonata simile è arrivata anche nel Comune di Renate, solo che qui il tecnico è stato lesto a girare la chiamata all’ufficio del sindaco, il leghista Matteo Rigamonti. «Mi hanno chiesto posti liberi in edifici comunali, scuole abbandonate ed edifici privati abbandonati. Noi non abbiamo nulla - ribadisce Rigamonti - la mia linea politica è molto chiara». Sulla vicenda è intervenuto anche Massimiliano Romeo, monzese e capogruppo del Carroccio in Regione: «Mi sono giunte notizie che la Prefettura di Monza e Brianza ha chiamato direttamente i tecnici di alcuni Comuni, senza avvisare i sindaci, per far allestire campi profughi. Se così fosse, si tratterebbe di un fatto gravissimo, un vero attentato alla democrazia». di MARIANNA BAROLI