La passerella del premier
Matteo Renzi contestato a Milano
Forse pensava di fare una passerella nella Milano dei cantieri dell'Expo e ricevere gli applausi per il suo impegno nel salvare l'Esposizione del 2015, definita "un'occasione straordinaria", e nel "ripulirla dai ladri". Ma così non è stato. Mentre arrivava in via Rovello, accompagnato dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e dal presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, per un incontro con i vertici della società, Matteo Renzi è stato duramente contestato da un gruppo di attivisti dei comitati per la casa. Una cinquantina di persone hanno cercato di sfondare le transenne bloccate dagli agenti in tenuta anti-sommossa, e hanno srotolato uno striscione con scritto 'Sgomberiamo Renzi'. 'Stop sfratti sgomberi e pignoramenti', si legge sui cartelli branditi. Da parte sua Renzi ha fatto finta di niente: si è fermato per alcuni secondi a stringere le mani ad alcuni esponenti della Lega Nord che, proprio a ridosso dell’ingresso, da giorni hanno allestito un gazebo per una raccolta firme contro l’euro e contro l’abrogazione del reato di immigrazione clandestina. Renzi a Milano, la protesta fuori dalle sede expo: "stop agli sfratti, sgomberi e pignoramentì" Guarda la gallery su liberoquotidiano.it La protesta - Casa ma anche lavoro, al centro della potesta inscenata a Milano a pochi passi dalla sede di Expo. Sotto accusa la priorità data dal premier nella sua visita e la scelta «di metterci la faccia per ripulire dalla mafia come fossero tutti amici suoi, mentre in Parlamento si discute un job act che cancella ogni tipo di diritto sul lavoro». A spiegare le ragioni del blitz una giovane universitaria, rappresentante del 'Cantiere', uno dei centri sociali più attivi di Milano, che ha puntato il dito anche sui presunti benefici dell’esposizione in termini di occupazione: "Si parla di 18.500 lavoratori volontari che saranno occupati quasi gratuitamente a un euro all’ora. Expo grande occasione di lavoro, ma per chi?".