La Lega provoca: in metro

Albina Perri

La Lega provoca sugli extracomunitari e le polemiche tornano ad accendersi. Presentando i candidati del Carroccio alle elezioni provinciali, di fronte a Palazzo Marino, il municipio milanese, Matteo Salvini ha abbozzato all’ipotesi di creare nelle metropolitane carrozze riservate ai soli milanesi. “Da qui a qualche anno – ha detto il deputato leghista – potrebbe diventare una realtà. Come in passato c’erano i posti riservati agli invalidi, agli anziani e alle donne in gravidanza, adesso si può pensare a posti o vagoni riservati ai milanesi”. La miccia che ha fatto scattare il dibattito era però stata accesa da una delle candidate alle Provinciali, la scrittrice e taxista Raffaella Piccinni, per la quale andrebbero stabilite delle carrozze riservate alle donne e altre agli extracomunitari. “E’ una provocazione”, ha commentato lo stesso Salvini prima di fare sua la proposta di riservare i posti a sedere ai milanesi. Dal fronte politico si sono alzate reazioni indignate, sia dall’opposizione che dai colleghi di maggioranza del partito di Umberto Bossi. Pierfrancesco Majorino, del Partito democratico, ha definito la proposta “una roba da Ku Klux Klan” invitando il sindaco Letizia Moratti a “buttare fuori la Lega dalla giunta”, mentre per Aldo Bandirali, di Forza Italia, è “una roba da stella sul petto”. "Prendano la 91 e cambieranno idea" - Ma lo stesso Salvini non ha fatto un passo indietro, perché “fra dieci anni saremo costretti a chiederlo”, facendo riferimento ai posti riservati ai milanesi “per bene di qualunque razza e colore”. Da parte sua Raffaella Piccinni affonda: “Chi critica e non ha mai usato i bus della 90, la 91 o la 64, parla a vanvera. Oppure la linea gialla della metropolitana in alcune ore della sera. Sono linee che la gente fatica a prendere”. Così, di fronte a chi le ricorda che secondo Bandirali invia messaggi diseducativi a scopi elettorali, risponde: “Prenda una di quelle linee a rischio e cambierà idea”.