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Da enogastronomia benefici per territori ma ancora poco sfruttata

AdnKronos

Roma, 14 ago. (Labitalia) - Secondo gli operatori del settore, il turismo enogastronomico ha oggi una grande importanza, non solo per chi viaggia, ma anche per la destinazione stessa. La quasi totalità concorda sul fatto che questo segmento del turismo sia in grado di generare benefici di natura economica, culturale e sociale, poiché lo sviluppo di esperienze a tema cibo, vino e birra (solo per citare i tre più 'forti') stimola il recupero e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale e una maggiore consapevolezza, nella comunità locale e degli operatori, della sua importanza. Tuttavia, solo la metà dei professionisti intervistati è soddisfatta di come le destinazioni stiano utilizzando questa risorsa, indice che si può e si deve fare di più e meglio. E' quanto emerge dallo studio '2019 State of the food travel industry report', pubblicato dalla World Food Travel Association e curato da Roberta Garibaldi, membro del Board of Advisors e ambasciatore per l’Italia dell’Associazione, con Matthew J. Stone e Steven Migacz, docenti rispettivamente alla California State University e alla Roosevelt University di Chicago. Lo studio, che ha coinvolto ben 71 esperti di turismo enogastronomico di 25 nazioni chiamati a esprimere la propria opinione attraverso il metodo Delphi, restituisce un quadro molto aggiornato rispetto allo stato dell’industria del turismo enogastronomico, evidenziandone sia gli aspetti positivi sia le criticità, ma anche le opportunità di crescita e sviluppo futuro oltre alle sfide che attendono gli operatori del settore. Il sempre più diffuso utilizzo dei social media nella comunicazione di queste esperienze, unita alla maggiore conoscenza da parte dei viaggiatori circa l’enogastronomia locale, sono fattori che stanno contribuendo alla crescita di questo segmento del turismo. Si delinea così uno scenario positivo, anche alla luce del crescente numero di Millennials e dei più giovani che ricercano questo tipo di esperienze quando viaggiano. Ma, ai fini di valorizzare di più e meglio le risorse a disposizione, i professionisti del settore ritengono che si debba trovare una risposta ad alcune criticità: per esempio, la difficoltà delle piccole e medie imprese a mantenersi competitive sul mercato, la possibile saturazione dell’offerta e la globalizzazione delle esperienze turistiche. Come affrontare, quindi, le sfide che si stanno affacciando? Secondo i professionisti del settore, lo sviluppo del turismo enogastronomico passerà dal saper trovare adeguate soluzioni alle sfide che si stanno delineando sul mercato. Infatti, nei prossimi anni sarà sempre più importante essere in grado di fornire esperienze genuine e autentiche, che si basano sulle risorse locali, per soddisfare le esigenze dei viaggiatori contemporanei. inoltre, l’industria del turismo enogastronomico deve diventare sempre più consapevole che questa pratica turistica non si riduce alla vendita di prodotti e servizi, ma di vere e proprie esperienze. Il rischio è che si vada a offrire qualcosa che non sia in linea con le esigenze dei viaggiatori, provocando ricadute negative in termini di immagine e attrattività della destinazione stessa. E la globalizzazione può rappresentare una possibile minaccia per il futuro del turismo enogastronomico. Pertanto, è necessario stimolare processi di preservazione e valorizzazione dell’enogastronomia locale, qui intesa nella sua accezione più ampia di patrimonio culturale, così come di tutte le altre espressioni della cultura materiale e immateriale locale. Ciò si tradurrà in un supporto indiretto alle piccole e medie imprese dell’industria del turismo enogastronomico, che saranno così capaci di mantenere la propria competitività in un contesto allargato di competizione. Anche la popolazione locale dovrà avere un ruolo sempre più attivo, come se fosse un target di mercato. Educare i residenti sulle caratteristiche e sull’unicità delle risorse enogastronomiche locali significa stimolare processi di valorizzazione di questa risorsa e di un suo utilizzo come leva di sviluppo economico territoriale. Infine, l’adozione di pratiche sostenibili dovrà essere sempre più incentivata nel prossimo futuro. Lo spreco di cibo dovrà essere trattato adeguatamente al fine di trovare soluzioni condivise, mentre la congestione dei flussi turistici nelle destinazioni dovrà essere affrontata in modo innovativo per evitare la perdita del senso del luogo. Per Roberta Garibaldi, docente universitaria e ambasciatore per l’Italia della World Food Travel Association, “il Rapporto conferma la rilevanza del turismo enogastronomico, non solo da parte dei viaggiatori, ma anche da parte degli operatori, in tutte le parti del mondo". "Un trend in crescita che si evince anche dal recente 'Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019' che delinea alcuni temi chiave per l’implementazione di questo segmento: l’autenticità delle esperienze, la salvaguardia del paesaggio gastronomico e lo stretto legame tra turismo enogastronomico e cultura”, conclude.