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Vegea, arriva la prima collezione moda vegetale

Milano, 10 ott. (Labitalia) - Presentata a Milano la prima collezione di moda di Vegea, il produttore di biomateriale derivato dalle vinacce. Per la creazione di prototipi moda, Vegea ha scelto di affidare alla direzione creativa dell'eco-designer Tiziano Guardini, la prima sperimentazione in tal senso. Guardini è un giovane designer che ama la natura e la moda, contesti apparentemente antitetici, ma che grazie alla sua creatività e alla sua sensibilità si fondono. Vegea nasce nel 2016, a Milano, come azienda produttrice di biomateriali da utilizzare nei settori fashion e design. La start-up da gennaio 2017 è insediata presso Progetto Manifattura, incubatore clean tech di Trentino Sviluppo e polo dell’economia circolare. La materia vegetale nasce come alternativa ai materiali di origine fossile non rinnovabile e ai materiali di origine animale, per un fashion sostenibile ma sempre di grande stile ed eleganza. I due fondatori sono Gianpiero Tessitore, architetto, e Francesco Merlino, chimico industriale. I due spinti dalla volontà di trovare soluzioni ecosostenibili e circolari per il settore moda, intraprendono un percorso di ricerca e investono per sviluppare una tecnologia innovativa per la produzione di tessuti tecnici a base vegetale (biobased). In collaborazione con centri di ricerca specializzati nella sintesi di macromolecole, viene condotto uno studio su molteplici matrici vegetali dell'agroindustria, con l'obiettivo di creare materiali biobased da fonti vegetali rinnovabili, perfettamente in linea con i paradigmi dell’economia circolare. Questo studio ha portato ad identificare i derivati della lavorazione vitivinicola, la vinaccia l'insieme dei semi e bucce dell'uva che si ricavano durante la produzione del vino, come la materia prima ideale. Essa contiene composti polifunzionali che costituiscono la base ottimale per la creazione di tessuti tecnici ecosostenibili. "La valorizzazione dei sottoprodotti della lavorazione vinicola -si legge in una nota- è importante per la sostenibilità ambientale. Nel processo produttivo di Vegea, tali derivati di natura organica vengono trasformati in un biomateriale dall'alto valore aggiunto. Il modello di economia circolare adottato rappresenta una risposta alle problematiche connesse al sistema economico lineare, che diventa sempre più insostenibile, inefficiente e costoso, in quanto legato allo sfruttamento di risorse non rinnovabili". "La capsule creata da Tiziano Guardini -spiega- ci racconta di una musa, creatura del giorno e della notte, legata alla terra ma anche alle stelle. Lei si muove con un passo sicuro perché avanza in armonia con la natura stessa. Una viaggiatrice nel mondo, che racconta di una nuova sensibilità, del risveglio a un nuovo sentimento nella creazione di ogni cosa, di quell'essenziale raccontato con poesia e lucidità dalla volpe di Antoine de Saint-Exupery". "Questa capsule -fa notare- è frutto di un lavoro tra il direttore creativo, Tiziano Guardini, e una squadra di artigiani e artisti con una grande sensibilità, riuscendo così a trasformare prodotti moda in veri e propri artworks. Un grande esempio di made in Italy. Come Vegea. Capace di unire due grandi eccellenze italiane: moda e vino conosciute in tutto il mondo come icone di stile, per l’alta qualità dei prodotti e la grande tradizione artistica e manifatturiera". "Vegea: nasce come alternativa ai materiali di origine fossile non rinnovabile e ai materiali di origine animale'. Crediamo fermamente che sia venuto il momento di studiare, creare e proporre valide alternative che siano animal-friendly ed ecosostenibili", aggiungono i due fondatori. "Sono un architetto -spiega Gianpiero Tessitore- e, lavorando per anni su progetti di arredo, mi sono scontrato con la problematica di non riuscire a trovare una valida alternativa, diffusa sul mercato, ai materiali di rivestimento di origine animale e a quelli totalmente sintetici. Vegea nasce sia da un percorso professionale, che da una mia scelta etica orientata verso un profondo rispetto per gli animali e per l’ambiente". "L'industria della moda in particolare -chiarisce- è uno dei settori più inquinanti al mondo, se consideriamo tutta la filiera produttiva, partendo dall’acquisizione delle materie prime, fino ad arrivare allo smaltimento dei prodotti. L'idea di approfondire ricerche e iniziare collaborazioni specifiche è nata proprio dalla necessità di trovare soluzioni sostenibili alle problematiche che questo ed altri settori generano, venendo incontro alle esigenze dei consumatori più informati e sensibili alle tematiche ambientali". Il processo produttivo inizia dalla spremitura dell’uva e dalla separazione delle vinacce, fasi che sono alla base della produzione del vino e che vengono eseguite dalle aziende vinicole. La vinaccia viene essiccata, in modo tale che non biodegradi, si conservi e possa essere utilizzata anche a distanza di tre anni a partire dalla data dell’essiccazione. Grazie a questa procedura la materia prima rimane sempre disponibile per la produzione di Vegea senza dover attendere ogni anno il periodo della vendemmia. Poi vengono eseguiti dei trattamenti fisici e meccanici brevettati. Si realizza una miscela che viene spalmata, fino a realizzare dei veri e propri teli. Il processo produttivo termina con trattamenti di finitura specifici e diversificati in modo tale da conferire a Vegea gradazioni di peso, spessore, elasticità, goffratura e colore differenti in base alle diverse applicazioni. Oltre a non inserire nel processo produttivo sostanze pericolose per la salute dell’uomo, non sono utilizzate le classi di sostanze che sono catalogate come dannose per l’ambiente. Vegea è animal free, non utilizza nessun sottoprodotto di derivazione animale. Il rapporto tra produzione di vino e Vegea è molto semplice: da ogni 10 di litri di vino prodotti si ricavano 2,5 kg di vinaccia, con i quali si può produrre 1 metro quadro di Vegea.