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Assocalzaturifici, è digital il futuro calzaturiero

Milano, 3 dic. (Labitalia) - Il futuro del calzaturiero passa dal digital e da nuove piattaforme per comunicare il made in Italy. Assocalzaturifici nel corso di un convegno ha, infatti, lanciato 'We chat', la nuova piattaforma digital che sarà operativa a partire dal prossimo theMicam a febbraio 2016. Roberto Liscia, presidente Netcomm, ha offerto una panoramica sulla digitalizzazione del consumatore a livello globale, sulle sue abitudini e sui nuovi comportamenti. "A livello globale -ha ricordato- su 7 miliardi di persone circa 3 sono su Internet, mentre a livello europeo su 818 milioni di persone 565 milioni usano internet mentre 231 milioni sono e-shoppers". "La percentuale di vendita online in Europa sul totale -ha fatto notare- è stimata intorno al 6% con tassi di crescita interessanti, che però in Italia restano ancora su livelli molto bassi. Le aziende devono comunicare e interagire con questo pubblico: non è solo questione di una mera presenza online o di un eventuale canale e-commerce. Si tratta di imparare una nuova sintassi digital con cui approcciare il consumatore. Basta, ad esempio, considerare che l’esperienza dei negozi non sta assolutamente scomparendo, ma piuttosto il retail parla sempre più digital e deve offrire un’esperienza che integri sia l’esperienza fisica del prodotto sia la fruizione delle informazioni e dei canali di vendita online". "Su 19 milioni di persone che posseggono uno smartphone -ha aggiunto- 13,6 sono andate in un negozio a seguito di una consultazione online e di questi 8 milioni si informano online mentre sono nel negozio stesso, aspettandosi quindi un'interazione dinamica tra le diverse esperienze di vendita. L’Italia è ancora sostanzialmente assente da questa competizione digitale nel mondo e questo può e deve essere uno stimolo ad esplorare al più presto nuove strategie digitali". I contributi di Giuseppe Tamola, country manager Italia di Zalando, e di Andreas Schmeidler, country manager Italia di Vente-Privee, hanno mostrato le potenzialità di due grandi gruppi di vendita online, mentre il top digital influencer, Mariano Di Vaio, ha spiegato l’esperienza del suo blog e come sia strategico creare un racconto intorno al prodotto e un’esperienza emozionale capace di raggiungere il consumatore digitale, sempre più interessato a un dialogo e a un’esperienza coinvolgente di acquisto. Sono poi stati presentati due casi di nuove modalità di vendita per l’artigianalità made in Italy. Giacomo Summa ha presentato Stylect, un'app per scarpe femminili con più di un milione di utilizzatrici. Le app permettono una fruizione molto rapida dai dispositivi mobile, che sono sempre più strategici, soprattutto sui nuovi mercati emergenti, per intrattenere gli utenti, dare informazioni e anche per finalizzare le vendite, anche se l'acquisto finale spesso avviene ancora da pc. Roby Spernanzoni ha, invece, spiegato l’evoluzione in rete di 'Il Gergo', un brand di calzature italiane di alta qualità con uno shop online attivo dal 2000. Iniziato come semplice catalogo online, il brand ha lavorato per evolvere l'esperienza di fruizione del sito e per semplificare la finalizzazione l'acquisto, oltre che per raggiungere un pubblico sempre più internazionale. La comunicazione multi canale e l’e-commerce possono essere un’importante chiave per raggiungere i consumatori più giovani delle economie emergenti, come è emerso dal focus sulla Cina con gli interventi di Nancy Zhou, fashion & home group Key Account Dept. director JD, e Andrea Ghizzoni, ceo WeChat Italia. La Cina è un mercato importante di consumo di beni di lusso, con una crescente consapevolezza della qualità del prodotto. Il vero problema per il consumatore cinese è quindi distinguere il vero made in Italy ed è importante far leva sul digital per fornire nuovi strumenti capaci di raccontare il prodotto e offrire un’esperienza di acquisto semplice, diretta e più consapevole. JD, ad esempio, aprirà a breve una sezione dedicata solo a prodotti italiani, per aiutare i propri utenti ad identificare il vero made in Italy. L’attività di WeChat Italia nasce come aiuto alle imprese italiane per sfruttare questo potentissimo canale social, capace di raggiungere in Cina oltre 350 milioni di compratori online e comunicare con loro in maniera efficace, in un momento in cui è più facile per le aziende non cinesi entrare sul mercato con un canale e-commerce, con dazi più bassi. La sfida è sapersi raccontare, essere credibili e far crescere una vera e propria conversazione con il cliente. Nasce da queste premesse il nuovo progetto di We Chat Italia con Assocalzaturifici, che intende promuovere il settore in modo congiunto sul mercato cinese e dare poi spazio ai singoli brand e ai loro prodotti. La priorità è infatti inculcare nel consumatore cinese la forza delle calzature Made in Italy e da qui creare un collegamento diretto alle piattaforme e-commerce di ciascun marchio. Assocalzaturifici aiuterà anche le imprese nel loro sviluppo digital con dei seminari online su diversi argomenti di interesse per le aziende del settore, che spaziano da tematiche relative a agevolazioni fiscali, gestione del credito fino a focus sulla comunicazione e su alcuni mercati strategici. Il primo seminario è in programma mercoledì 9 dicembre, alle ore 10,30, e sarà dedicato al Patent Box, il regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali, come marchi e brevetti. “Assocalzaturifici -afferma Annarita Pilotti, presidente Assocalzaturifici- è parte attiva nell’evoluzione sul digitale e sta lavorando a una nuova piattaforma integrata, che avrà il suo lancio ufficiale in occasione del prossimo theMicam di febbraio 2016. Sarà uno spazio virtuale dove raccogliere e mettere in connessione le iniziative dell’associazione, i trend, le novità del settore e i servizi alle aziende". "Il titolo della piattaforma -ricorda- verrà deciso attraverso un concorso aperto a tutti: dal 21 dicembre sul sito www.assocalzaturifici.it, cliccando sull’immagine del convegno, si aprirà un link che darà accesso ad un formulario da compilare con i propri dati e sarà possibile proporre un titolo”.