Torture, Obama fa il buonista
Fa chiudere Guantanamo, ma assolve gli agenti Cia dall’accusa di tortura: Barack Obama non se la sente di prendersela con gli agenti del servizio segreto americano e lo ha fatto intendere nel giorno in cui sono stati pubblicati 4 memorandum redatti quando era George W. Bush alla Casa Bianca. In un comunicato, il presidente Obama ha voluto sottolineare che “pubblicando questi documenti (i 4 memorandum, ndr) intendiamo assicurare che gli agenti, che hanno agito in buona fede basandosi sul consiglio legale del dipartimento della Giustizia, non saranno messi sotto inchiesta”. Le torture dei siti neri, quei luoghi tra Asia ed Europa dell’Est nei quali venivano rinchiusi prigionieri ritenuti estremisti della Jihad, andavano dall’annegamento simulato alla privazione del sonno, dall’esposizione al freddo a quella ad un caldo eccessivo. Proprio in questi giorni il New York Times sta pubblicando un’inchiesta che riguarda i casi di abusi della National security agency, agenzia statunitense di controspionaggio. Stando al quotidiano liberal, la Nsa ha intercettato comunicazioni private tra americani su una scala che andava al di là dei limiti autorizzati dal Congresso. Tra i bersagli del “grande orecchio” dell'agenzia ci sarebbe stato addirittura un membro del Congresso: il parlamentare, di cui non è stata determinata l'identità, sarebbe stato in contatto con un estremista già sotto sorveglianza per possibili rapporti con gruppi terroristici mentre si trovava in Medioriente con una delegazione parlamentare nel 2005 o 2006. Intanto a parlare è anche l’ex numero due del dipartimento di Stato nel corso del primo mandato di Bush, Richard Armitage, il quale ha ammesso con la rete al-Jazeera che la Cia ha torturato alcuni sospetti terroristi con il benestare della Casa Bianca, ma che né lui né Powell ne sapevano nulla.