La Russa e gli omosessuali "Con loro saremmo estinti"

Nicoletta Orlandi Posti

«La coppia dovrebbe formarsi fra soggetti in grado di procreare, perché quando non ci saranno più coppie etero la nostra società sarà destinata all'estinzione». Così Romano La Russa, assessore regionale del Pdl in Lombardia, ha provato a chiarire  le sue posizioni riguardo all’omosessualità. Alla trasmissione radiofonica «La Zanzara», l’assessore ex An aveva dichiarato che i gay «nella maggior parte dei casi sono malati ed è una malattia da cui si può uscire. Possono essere curati» e che «la loro è una specie di setta, di massoneria». Censurato dall'opposizione - Queste dichiarazioni avevano spinto l’opposizione in Regione a presentare una mozione di censura nei confronti di La Russa. Il testo: «Appurato il comportamento ingiurioso e intollerante esibito dall'assessore con le sue dichiarazioni omofobe e lesive dei diritti personali», il Consiglio regionale esprimesse la propria censura «in ordine al comportamento ostentato e alle vergognose, offensive e irriverenti dichiarazioni». Mozione respinta in toto con i voti contrari della maggioranza. La Russa ieri, durante la seduta del consiglio regionale, si è difeso ricordando il suo «rispetto verso ogni tipo di tendenza sessuale», esprimendo però una critica verso «l'intolleranza di certi gruppi gay verso chi non ama l'ostentazione della propria sessualità». "Una deviazione" - Secondo l'assessore, quindi, «l'omosessualità può essere una deviazione a livello psicologico ed è giusto che si sappia che esistono psicologi che hanno permesso di seguire percorsi specifici per passare dall'omosessualità all'eterosessualità, così come a prendere coscienza della propria sessualità». «In Aula ho ascoltato molte inesattezze - ha concluso La Russa - e il comportamento delle opposizioni dimostra di come si può male interpretare un discorso di 30 minuti estrapolando una frase di 20 secondi».