Grillo fa tremare Bersani: il comico è il terzo partito
Bersani, guardati dagli amici. Da quelli "carne della carne" della sinistra, cresciuti all'ombra del partitone d'opposizione (Pds, Ds, ora Pd) ma con le mani slegate dai vincoli parlamentari e d'amministrazione. E che ora raccoglieranno i frutti dell'antipolitica che loro stesso hanno seminato. Il crollo di Silvio Berlusconi come quello del muro di Berlino: via tutti, indistintamente, i ruderi del passato. Il segretario democratico l0 ha capito, e le sue parole a Tgcom24 parevano un'invocazione di pietà: "Se c'è qualcuno che pensa di stare al riparo dall'antipolitica si sbaglia alla grande. Se non la contrastiamo, spazza via tutti". Escalation - Parlava a ragione veduta, visto che un sondaggio Swg stava giusto giusto lanciando l'allarme: il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo oggi si attesterebbe al 7,2% nazionale nelle intenzioni di voto degli italiani. Risultato sbalorditivo, ma fino a un certo punto perché se sul web il M5s è una forza devastante in termini di mobilitazione e partecipazione, dai blog ai social network. E soprattutto perché il bacino dei possibili astensionisti aumenta giorno dopo giorno (un sondaggio di Demopolis parla di 23%, mentre per Ispo per Corriere della Sera se si votasse oggi non voterebbe il 49% degli intervistati) ed è da quello che attinge il comico-satirico-capopopolo genovese. Antipolitico - Che tra l'altro, ricorda il Fatto quotidiano, il suo banco di prova elettorale, sia pure amministrativo, l'ha già superato ottenendo ottimi risultati nel 2010 in Emilia Romagna (7% alle Regionali 2010, terzo partito in assoluto) e in Piemonte (4%) e nel 2011 alle comunali a Bologna (9,5%) e Torino (5,4%). A Rimini, poi, arrivò addirittura in doppia cifra. Difficile ripetere un risultato di quel tipo alle politiche 2013, non impossibile invece centrare il podio. Per diventare il terzo partito italiano (il quarto, contando quello dell'astensione), in fondo, basta che Monti continui a tassare e che Pdl e Pd accettino di tenergli il bordone fino a fine legislatura. Anche perché la Lega rischia di venire affossata dagli scandali giudiziari, così come Sel inguaiato in Puglia. E se anche Nichi Vendola, sodale di Grillo in tante battaglie, inizia a definire Beppe "un fenomeno di populismo che non ha le caratteristiche per offrire una prospettiva al nostro paese. Considero il populismo un nemico", significa che il punto di svolta non è mai stato così vicino.