Taranto, carburante in mare: 20 tonnellate da una falla
Venti tonnellate di carburante si sono riversate nel mar Grande, a Taranto, in corrispondenza del terzo sporgente del porto, da una nave battente bandiera panamense. L'incidente probabilmente è stato provocato da una falla a bordo. In mare si è formata una chiazza di circa 800 metri quadrati. L'allerta è scattata all'alba quando si è aperta una falla su un mercantile di ottomila tonnellate e lungo 133 metri. La nave East Castle ha perso quindi una quantità enorme di carburante che è finita in mare. Venti tonnellate in mare - I mezzi della Capitaneria di porto, con il supporto della società Ecotaras, hanno circoscritto la zona con una rete di protezione di 500 metri e iniziato le operazioni di bonifica. Presente anche personale dell'Arpa, l'Agenzia regionale per l'ambiente, per le analisi del materiale sversato in mare. La nave è ormeggiata nel porto mercantile per operazioni di scarico di materiale destinato alla zona industriale. I mezzi dell’Ecotaras hanno avviato le operazioni di recupero del carburante con un particolare macchinario in grado di separare il combustibile dall’acqua di mare. Secondo una prima stima dal mercantile sarebbero uscite oltre venti tonnellate di carburante, di cui otto sarebbero state recuperate. Tutto sotto controllo - I militari della capitaneria di porto hanno avviato una serie di accertamenti per comprendere la dinamica dell’incidente. Stando alle prime informazioni i sub avrebbero riscontrato una falla nella parte inferiore dello scafo del mercantile. La nave era giunta a Taranto lo scorso 8 aprile ed era rimasta ancorata per due giorni. Nello scalo avrebbe dovuto imbarcare un carico di 10.000 tonnellate di coils (laminati di acciaio) prodotte dall’Ilva. Per completare le operazioni di bonifica ci vorranno alcuni giorni. Per il direttore dell'Agenzia regionale Protezione Ambiente (Arpa) della Puglia, Giorgio Assennato, "tutte le procedure di contenimento sono state attivate e la situazione è tenuta sotto osservazione dai tecnici dell'Arpa".