"Castelli vuole fare un casino": fiutava l'odore di bruciato
Qualcuno nella Lega Nord aveva fiutato odore di bruciato: si tratta di Roberto Castelli, ex ministro della Giustizia, che in tempi non sospetti aveva chiesto di visionare i bilanci del partito. Questo è quanto emerge dalle intercettazioni della procura tra Francesco Belsito, l'ex tesoriere della Lega, e Nadia Degrada, dirigente amministrativa del partito. "Visto che Manuela Marrone (moglie di Bossi, ndr) di ascendente ce n'ha...che cavolo, Castelli è da tenere d'occhio. Sta cercando di scatenare un casino e tutti adesso vogliono andare a vedere i conti, vogliono vedere i documenti e questa sarebbe la fine". La segretaria era consapevole del fatto che il bilancio del partito contenesse segreti scottanti, movimentazioni che hanno gettato il Carroccio nel più grande scandalo della sua storia, e che hanno spinto l'anima e il leader indiscusso del movimento, Umberto Bossi, a rassegnare le dimissioni "irrevocabili" dalla segreteria del Carroccio. I sospetti di Castelli - Le pressioni dell'ex ministro per controllare le spese costrinsero a maggiori attenzioni. "Bisogna trovare altre soluzioni per poter continuare a fare ciò", dice la Dagrada in un'intercettazione. La segretaria invita Belsito a "parlare col capo (Bossi) per far allontanare Castelli dal comitato amministrativo di gestione" ed evitare così i controlli sui conti e sulle uscite fatte a favore della famiglia Bossi e dei suoi familiari, definendoli contabilmente "i costi della famiglia".