Ammortizzatori, cosa cambia Aspi e le tutele allargate
La novità più importante introdotta dalla proposta di riforma del mercato del lavoro si chiama Aspi, cioè Assicurazione sociale per l'impiego. Sostituirà tutte le tipologie di indennità di mobilità e disoccupazione e coprirà tutto quanto non rientra nella cassa integrazione ordinaria. Se gli ammortizzatori attuali sono distribuiti su una platea di 4 milioni di potenziali destinatari, l'Aspi potrà riguardare 12 milioni di lavoratori, in pratica, in potenza, tutti i lavoratori che perdono l'occupazione. Perchè ciò sia possibile, sono stati trovati 1,8 miliardi da destinare alla rifoma degli ammortizzatori sociali. La nuova assicurazione - La nuova Aspi sostituirà a partire dal 2017 l'indennità di mobilità e le varie indennità di disoccupazione. mentre gli ammortizzatori in deroga sono finanziati ogni anno, con la riforma compaiono e l'importo viene reso strutturale, per coprire Aspi, mini Aspi e quello che rimane della cassa integrazione. Requisiti - per accedere al sostegno si ipotizzano due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane di contribuzione nell'ultimo biennio. Dodici mesi la durata, che salgono a 18 per i lavoratori sopra i 55 anni. La platea e l'importo - Si applicherà a tutti i lavoratori dipendenti privati e ai lavoratori pubblici con contratto non a tempo indeterminato. Sarà pari al 75% della retribuzione fino a 1.180 euro e al 25% oltre questa soglia per un tetto massimo di 1.119 euro lordi al mese. La "mini" Aspi - Si applica a chi non ha maturato i requisiti delle 52 settimane di contribuzione. per l'accesso alla mini Aspi sono necessarie almeno 13 settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi. La durata massima sarà pari alla metà delle settimane di contribuzione negli ultimi 12 mesi.