L'Aquila, una task force
Gli aiuti,in abruzzo, arrivano da ogni parte. E arrivano a 360 gradi. Perch tra levittime del terremoto che ha devastato la zona, non ci sono solo gli uomino. Maanche tantissimi animali, rimasti intrappolati tra le macerie, oppure senza unposto dove poter essere accuditi e rifocillati. Sono numerose le immagini dicagnolini che scodinzolano ai loro padroni accanto alle tendopoli, dicucciolotti pelosi che si fanno coccolare dai vigili del fuoco che li hannoappena salvati, o gli animali da allevamento che vengono trasferiti perssoaltre stalle o cascine dove poter essere munti, sfamati, dissetati. Ancheil settore degli animali, con o senza proprietario dopo il violento sisma,soffre le conseguenze della tragedia aquilana. Di loro si occupa AzioneVeterinaria, una task force coordinata da Vincenzo Caporale, direttoredell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise'Caporale', che ha impiantato da qualche giorno il suo quartier generale nellasala comando della Protezione civile alla scuole istruttori della Guardia difinanza all'Aquila. Caporale è stato nominato dal Capo della Protezione civile,Guido Bertolaso, e guida un gruppo di esperti dell'Istituto teramano checoordinano attività di intervento non solo nel settore strettamente deglianimali. Assieme ai Nas Carabinieri di Pescara, ai servizi veterinari della Asldell'Aquila e delle altre aziende regionali, volontari e veterinari liberiprofessionisti, gli interventi sono nel settore della sicurezza alimentare, peril controllo del cibo distribuito nelle tendopoli e le verifiche nelle aziendedi produzione alimentare della zona, ma anche nell'ambito della sanità deglianimali con l'assistenza agli allevatori e nel benessere animale, con laricerca e il recupero dei capi ma soprattutto dei cani. Sotto questo profilo,l'Istituto ha istituito da giorni un centro di primo soccorso, con veterinari,educatori cinofili, operatori e un'ambulanza veterinaria: sono a disposizioneper l'assistenza sanitaria, compresi diagnosi e piccoli interventi dichirurgia, non solo delle unità cinofile dei soccorritori, ma anche dei randagie degli amici a quattro zampe con padrone, ospitati nelle tendopoli.