Divino Otelma: "Sull'isola donne malate di sesso"
Parla dandosi del “noi”, ma d’altra parte anche Fabio Volo. Ha cinque lauree, studia per la sesta, crede nella reincarnazione, nella vita precedente era un «decemviro sacris faciundis, un sacerdote incaricato dell’interpretazione dei libri sibillini», in questa è teosofo (meglio che mago), politico, artista, cantante, concorrente di reality. I gay l’hanno definito il loro Papa. Non esclude l’esistenza di Dio ma prega gli Eloim, insomma il suo, come dice Nicola Savino, è «un mistone di più religioni condito con un italiano formidabile». Marco Amleto Belelli, alias il Divino Otelma (anagramma del secondo nome), genovese, 62 anni, bazzica in tv dagli anni ’80 ma sull’Isola dei famosi, da cui è stato eliminato, ha ritrovato popolarità. Lo incontriamo nell’albergo vicino agli studi Rai dell’Isola. Ora farà serate in discoteca? «Da anni le facciamo. Le chiamiamo “epifanie”. Possono includere un rito magico collettivo per la potenza sessuale o per smettere di fumare. Lo faremo anche nell’ultima puntata dell’Isola». Savino le ha fatto scrivere il nome del vincitore dell’Isola. «Dico Manuel Casella. Ma solo perché è il più furbo. Siamo contenti perché avevamo chiesto agli Eloim di risolvere definitivamente il problema Guendalina Tavassi e lei è stata cacciata. Adesso vorremmo cacciare Antonella Elia». Lei non ha nascosto l’attrazione per il modello Jivago e per Rossano Rubicondi. È omosessuale? «Bisessuale. La stragrande parte del genere umano lo è. Pensiamo alla civiltà greco-romana. L’eccezione non è la bisessualità, ma la monosessualità. I patrizi avevano una moglie ufficiale e poi gli amanti domestici. Basta leggere Petronio. Andiamo spesso in India, sono bisessuali, non vi è il minimo dubbio. Anche in Italia. Solo che in Italia sono più cari». Fa sesso a pagamento? «No. Regaliamo libri, le sacre vesti, le t shirt, i portafortuna». Parliamo delle donne sull’Isola. «Insignificanti, a parte Valeria Marini, Carmen Russo e Aida Yespica. Come si fa ad andare con la Elia? Solo chi ha intenzioni suicide può pensare a un coito con lei. La Tavassi? Siamo a livelli di pura animalità. Aveva protuberanze carnose che svolazzavano ovunque». È ossessionato da lei. «All’Isola tanti soggetti femminili cercavano di concupire soggetti maschili. Fondamentalmente i soggetti femminili erano erotomani e arpie». Tra Jivago e Rossano chi sceglierebbe per una cena? «Sono diversi, possiamo avere con loro anche scambi mentali. Rossano è intelligente. Sull’Isola abbiamo fatto l’ultimo salotto filosofico sul passaggio dallo Statuto Albertino alla Costituzione Repubblicana: era molto interessato». La sexy moglie di Montalbano Rifarebbe l’Isola? «Come presentatore o inviato. È stata traumatica per un certo numero di squilibrati, psicolabili, nevrotici, paranoici di vario genere. Gli altri erano amabili». Lei è un mago? «Siamo un teosofo, un mago bianco. Da 35 anni abbiamo successo e, a livello di Auditel, alziamo lo share di circa due-tre punti. Analizziamo gli esseri umani, le menti, il destino. Il destino politico. Qui possiamo dare indicazioni attendibili. La mia clientela più assidua, esclusiva, è formata da politici». Chi? «Deputati, senatori, segretari di partito. Abbiamo un parterre di una cinquantina di politici, anche presidenti di Regione, sindaci. Nichi Vendola l’abbiamo incontrato ad Atreyu quando il ministro Meloni ci ha invitato. Tanti vengono per fare riti magici per sconfiggere l’avversario. Avevamo previsto la vittoria dell’Ulivo e anche i problemi di Berlusconi. Ho un ottimo rapporto con Daniela Santanchè, meno buono con Laura Ravetto». Vengono più esponenti di centrodestra o centrosinistra? «In egual misura. Tutti, indistintamente, si rivolgono all’occulto». E qualcuno del governo Monti? «C’è il segreto professionale. Se si rivolgesse a noi, non negheremmo la nostra consulenza tecnica, ovviamente non gratuita». Facciamo qualche previsione. Se oggi si sfidassero Alfano e Bersani, chi vincerebbe? «Il centrodestra, oggi, andrebbe incontro a una sconfitta». Quando saranno le elezioni? «Non quest’anno». Lei che idee politiche ha? «Noi, è noto, eravamo iscritti alla Giovane Italia, allora era pericoloso, c’era la guerra del Vietnam ed eravamo filo-americani. Poi siamo stati nella Dc, sempre a destra. Il partito che abbiamo fondato, Europa 2000, chiede l’abolizione della legge Merlin come ogni tanto dice la Lega. In Nevada le prostitute sono regolarizzate. Potremmo accettare un incarico politico, come il ministero della cultura». Addirittura. «Sì. Ci piacerebbe anche l’assessorato alla cultura. Altre cose no». Prevede un ritorno di Berlusconi protagonista della politica? «La sua parabola non è discesa. Dovrebbe eliminare un po’ di zavorra. Una corte di legulei, parassiti, adulatori. Deve sbarazzarsi di soggetti come Emilio Fede che non gli sono di nessuna utilità». A dicembre finirà il mondo? «No. La vera minaccia è quella di una Terza Guerra Mondiale tra l’estate e l’autunno qualora l’Occidente o l’Onu non intervengano per eliminare siti iraniani che stanno producendo armi atomiche e vettori. Non sarà la fine del mondo ma, per esempio, questo albergo verrà spazzato via». Può spiegare la storia del “noi”? «Plurale maiestatis. Veniva usato da uomini che svolgevano funzioni di alto prestigio. La prima persona plurale evidenziava la propria significanza. In eventi pubblici ha senso. A casa mia non lo usiamo. Su Radio Due, a Un Giorno da Pecora, con Sabelli Fioretti, invece sì. Proprio oggi torno in radio. In collegamento troviamo talvolta i politici nostri clienti. Abbiamo le loro cartelle, è tutto rubricato». Quando ha iniziato a parlare così? «Forse con le prime apparizioni nelle tv libere. Negli anni ’80 eravamo nel circuito dell’Elefante, fu allora che Davide Parenti (autore tv, l’attuale capo della Iene, ndr) ci notò e ci propose un programma di Antonio Ricci, Lupo Solitario, che venne prima di Odiens, anch’esso di Ricci». Davide Parenti, però, alle Iene le fece uno scherzo terribile. «No, ci siamo divertiti. Quella puntata è stata un po’ ritoccata. Lo scherzo non è durato otto-nove ore, ma una. Non è vero che ci siamo arrabbiati, eravamo tranquillissimi. Ci hanno chiesto di ritoccare l’audio usando espressioni più forti. Ci hanno chiesto di maledire le Iene. Per accontentarli abbiamo urlato “Figli di satana”». Divino, lei nel 1987 viene accusato di evasione fiscale. «Senza alcuna reticenza abbiamo ammesso di non pagare le tasse. Se lo Stato ritiene la nostra attività illegittima, perché dobbiamo pagare le tasse? Poi la Cassazione mi ha dato ragione. Ha riconosciuto l’occultismo. Dunque oggi paghiamo regolarmente le tasse». di Alessandra Menzani