La telefonata con Cicchitto che ha fregato il prof Monti
C'è Fabrizio Cicchitto in linea e Mario Monti deve sacrificare l’intervento di Barack Obama al summit sulla sicurezza nucleare a causa delle tensioni nella maggioranza che finiscono per inseguirlo anche in Corea del Sud, al tavolo di un summit con quasi 60 tra leader di Stato, di governo e di istituzioni internazionali. Chissà con quale dispiacere il professore ha dovuto rinunciare a godersi le parole mielate dell'omologo statunitense, che senza fare strappi alla regola (internazionale) si è unito al coro di quanti portano in palmo di mano il governo dei tecnici, elogiando il loro operato e tutte le decisioni del nuovo governo italiano. Grande attesa - Il presidente del Consiglio, riferiscono fonti italiane a proposito dell’episodio nelle solenni battute finali della Conferenza di Seul, si trovava al tavolo della plenaria ben prima che cominciasse a parlare Obama. Ma le 'insistenze' del capogruppo Pdl, una volta riferite a Monti, gli hanno impedito di ascoltare il capo della Casa Bianca, proprio quando è stato il professore l’unico ad avere l’onore di una citazione tra i leader al tavolo. Intervento bucato - Si tratta di questioni parlamentari, non dei rischi legati alla gestione di impianti e materiali nucleari, ma anche in questo campo, tanto per stare alle parole di Monti che Obama fa sue, un piccolo incidente può avere grandi effetti e conviene affrontarlo con piccoli ma costanti passi. Parole che Monti aveva calibrato pensando alla loro estensione metaforica alla crisi dei mercati ma che, in qualche modo, possono adattarsi anche alla conflittualità politica nostrana. Quel tributo da parte del presidente Usa, però, Monti finisce per bucarlo, proprio per dover affrontare le fibrillazioni nella maggioranza.