Altre nuove tasse sulla benzina Spunta il "balzello disgrazia"
La benzina sfiora i 2 euro al litro, un prezzo talmente esagerato da costringere anche la Guardia di Finanza ad accendere un faro e ad aprire un'inchiesta. Ma alla politica il salasso continuo a cui sono sottoposti gli italiani non interessa. Ed ecco che dalla Commissione Affari costituzionali del Senato è arrivato l'ok bipartisan al dl semplificazioni, che di fatto reintroduce la copertura dei costi sulle calamità naturali attraverso l'aumento delle accise regionali sulla benzina. In soldoni, per sostenere il fondo, in futuro potrebbe essere decisa la possibilità all'aumento delle accise sui carburanti a livello locale. Si tratta della cosidetta "tassa disgrazia", anche se la disgrazia continua è quella a cui sono sottoposte le tasche degli italiani. Le motivazioni - Quello approvato contestualmente al dl semplificazioni è un aumento automatico, al quale hanno dato il loro ok Pd, Udc e Pdl. La modifica della norma, hanno spiegato fonti di Palazzo Madama, si è resa necessaria poiché la Commissione Bilancio del Senato ha dato parere negativo ai profili di copertura finanziaria della norma introdotta a Monteciotrio. Con la cancellazione del meccanismo automatico di finanziamento del fondo per le calamità naturali era venuta meno la copertura economica della norma e dunque il fondo statale per gli imprevisti si sarebbe progressivamente svuotato delle risorse necessarie, con ripercussioni negative per la finanza pubblica. Italia maglia nera - La notizia sui possibili rincari è arrivata pochi minuti dopo la diffusione di uno studio che spiega, chiaro e tondo, che l'Italia è già maglia nera nei rincari sul carburante: i prezzi della benzina nell'ultimo anno hanno subito il balzo in avanti più consistente al mondo. In media il rincaro al distributore è stato superiore al 18 per cento. Nella poco lusinghiera classifica siamo incalzati dall'Ungheria, dove la benzina è salita in dodici mesi, in media, del 17 per cento. Poi la Polonia al 14 per cento. Menzione d'onore per la Francia, che in controtendenza ha visto nell'ultimo anno diminuire i prezzi della benzina. Classifica assoluta - I dati sono stati snocciolati da una ricerca pubblicata dall'Economist, uno studio realizzato dall'Automobile Association e dall'Australian institute of petroleum, che hanno incrociato i dati su scala globale da febbraio 2011 fino a febbraio 2012. Il rapporto permette poi di stilare la classifica assoluta, depurata dai rincari, dei Paesi dove la benzina costa di più al mondo: l'Italia, con un costo medio di 2,3 dollari al litro, si attesta al terzo posto (peggio solo nei Paesi Bassi, con 2,32 dollari al litro, e in Norvegia, 2,58 dollari). Gli Stati Uniti, nonostante un aumento dei prezzi del 12% registrato negli ultimi 12 mesi, sono all'ultimo posto con un costo medio al litro dei carburanti di 0,93 dollari al litro (4 dollari a gallone). Sono l'unico Paese a posizionarsi sotto la soglia di 1 dollaro.