Il prof si schianta sull'articolo 18: perde 20 punti in un mese

Lucia Esposito

La riforma del lavoro non fa bene al governo dei tecnici. Dal 50%-60% di consenso dell'inizio dell'anno, la percentuale di gradimento è precipitata al 44%: è quanto emerge da un sondaggio di Renato Mannheimer pubblicato dal Corriere della Sera. "Potrebbe trattarsi di una reazione d'impulso - forse momentanea e destinata a rientrare agli ultimi provvedimentima potrebbe rappresentare anche il segnale d'inizio di un trend negativo nel consenso per il governo", scrive il sondaggista. Soprattutto operai e lavoratori dipendenti, ma anche studenti, pensionati e casalinghe stanno prendendo la distanza dal governo dei tecnici. Mentre, sempre secondo le rilevazioni, liberi professionisti, impiegati e quadri hanno mantenuto invariato il loro giudizio. Crollo di consensi notevole nella Lega Nord (meno 32%), una forte riduzione del consenso (-17%) anche tra i votanti per il Pd (la cui maggioranza continua però a sostenere il governo), tra gli elettori del Pdl il calo del consenso è pari a meno dieci per cento.  Mannheimer sottolinea anche i motivi del dissenso dalla riforma del lavoro sono diversi, talvolta oppoerti. La maggior parte degli elettori del Pdl rimprovera al governo un'insufficiente tenacia, mentre l'elettoralto del Pd conferma la sua ostilità alla revisione dell'articolo diciotto. Contestata ka sostanza della riforma ma anche il metodo ritenuto troppo decisionista da oltre il sessanta per cento degli intervistati.