Sgambetto della Lega a Silvio sulle frequenze televisive
La Lega sgambetta Berlusconi sulle frequenze tv ma tratta col Pdl in vista delle Amministrative. Perché se è vero - come deciso dal consiglio federale del Carroccio e caldeggiato dall’ex ministro Roberto Maroni - che il movimento di Bossi correrà tendenzialmente da solo, c’è da dire che dopo l’apertura del Senatur a «qualche deroga» c’è la corsa per tirarlo per la giacca. Angelino Alfano, ieri, ha ribadito: «Ufficialmente ho chiesto a Bossi» di fare eccezioni «per non consegnare il Nord alla sinistra». C’è da dire che anche alcuni esponenti padani non rifiuterebbero il matrimonio con gli azzurri, così da avere più possibilità di spuntarla. Tra questi non c’è il sindaco di Verona Flavio Tosi, che ha rotto i ponti col Pdl e andrà in corsa solitaria. Lista Tosi e lavoro Oggi è atteso in via Bellerio: dovrà parlare col leader e ufficilizzare la rinuncia a una “Lista Tosi” vera e propria, che sarà sostituita da una serie di civiche che riporteranno nel logo la dicitura “Per Tosi sindaco”. Questa, almeno, è l’indicazione emersa negli ultimi giorni ma che non ha ancora ricevuto il via libera definitivo. Dopo le 9,30 di stamattina il primo cittadino scaligero potrebbe intervenire in diretta a Radio Padania. Acque agitate anche a Roma. È da lì che Bossi tuona: «Quella del lavoro non è una riforma ma una controriforma», e il popolo lumbard chiede «di non toccare l’articolo 18». Proprio sul tema del lavoro, Maroni afferma: «Non si torni alla stagione dell’odio e quindi del sangue come nel 2002». Intanto, come detto, il governo ha accolto un ordine del giorno al decreto legge Liberalizzazioni per l’annullamento del beauty contest sulle frequenze tv assegnate gratuitamente. L’odg, firmato da Gianluca Pini, è stato riformulato prevedendo che l’esecutivo si impegni «ad annullare il bando di gara per l’assegnazione di diritto d’uso di frequenze in banda televisiva ed il conseguente disciplinare di gara che finirebbero per implementare a titolo gratuito la già rilevante detenzione di frequenze dei soggetti già operanti e, conseguentemente, ad annullare il beauty contest, procedendo a un’asta a titolo oneroso». Una decisione che manda all’aria anche i piani di Mediaset. Sempre a proposito di televisione, «presto l’esecutivo varerà norme a tutela delle tv locali» annuncia Davide Caparini. di Matteo Pandini