Nigeria, rapito italiano

Albina Perri

Un lavoratore italiano è stato rapito nel Sud Est della Nigeria: la notizia, resa nota dalla polizia locale, è stata confermata dal Ministero degli Esteri italiano. Si tratta di un ingegnere della Marlum Construction Company di 62 anni, originario di Bergamo. Il capo della polizia dello stato di Ebonyi, Kachi Udorji, che dichiarato che il nostro connazionale è stato prelevato mentre si recava sul luogo di lavoro, senza però precisare i dettagli del sequestro. Stando al quotidiano locale Vanguard di Lagos, per il rilascio del connazionale è stato richiesto un riscatto di 150 milioni di naira, pari a 1 milione di dollari. Secondo alcune testimonianze, al momento del sequestro l’ingegnere si stava recando in cantiere quando il veicolo su cui viaggiava è stato intercettato da uomini armati che lo hanno caricato sulla loro auto. L'Unità di crisi della Farnesina, su istruzioni del ministro Franco Frattini, segue il caso "sin dai primi momenti" e "ha attivato tutti i canali utili per perseguire la positiva soluzione del rapimento in stretto coordinamento con le Autorità nigeriane".  Frattini ha chiesto agli organi di informazione di "mantenere il necessario riserbo e ad astenersi dal fornire notizie non verificate, per non intralciare le azioni avviate per la soluzione della vicenda". Continua dunque nel Paese africano la caccia agli stranieri: l'ultimo era stato un inglese, che lavora per una società nigeriana di servizi petroliferi, la Adamac Industries Limited. È stato prelevato mentre si trovava nel bar di un albergo della città. Solitamente gli ostaggi sono rimessi in libertà al termine di alcuni giorni o settimane, dopo il pagamento di un riscatto. I militanti del Delta sostengono di agire a nome delle popolazioni locali e in favore di una miglior ripartizione delle ricchezze. Da tre anni, queste violenze hanno ridimensionato la produzione di petrolio della Nigeria, stato membro dell'Opec (Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio). Il Paese produce attualmente circa 1,78 milione di barili al giorno, rispetto ai 2,6 milioni del 2006.