Damasco, terrore e sangue Esplodono tre autobombe
Diversi civili e agenti di sicurezza sono rimasti uccisi da due esplosioni avvenute questa mattina, sabato 17 marzo, a Damasco. Secondo le prime indagini le esplosioni sono state provocate da autobombe.La prima esplosione è avvenuta nei pressi del quartier generale dei servizi di intelligence dell’aeronautica militare siriana, secondo quanto riporta la tv di Damasco. la seconda nei pressi di una piazza centrale. Qualche ora più tardi, una terza esplosione, a bordo di un autobus appartenente ad un campo dell'Esercito di liberazione della Palestina Il gruppo di opposizione siriano che ha base a Londra, Syrian Observatory for Human Rights, ha detto che gli attentati hanno preso di mira "sedi della sicurezza". Un anno di rivolte Un’ondata di attentati ha colpito le grandi città siriane negli ultimi mesi e adesso il timore è che al-Qaeda abbia approfittato di un anno di rivolte contro il regime di Bashar al-Assad per spostare il 'focus' delle sue operazioni, dal vicino Iraq alla Siria,. Il 3 marzo un kamikaze si fece esplodere in un veicolo nella città che è stata la culla del movimento di proteste, Daraa, a sud di Damasco, uccidendo 2 persone e ferendone una ventina. Il 6 gennaio, un’autobomba esplose proprio nella capitale, uccidendo 26 persone e causando il ferimento di decine di altre, la gran parte civili; e anche in quel caso, la tv di stato parlò di Kamikaze e di attentati "terroristici". Gli Usa hanno finora resistito ai crescenti appelli dei Paesi alleati del mondo arabo, Qatar e Arabia Saudita in testa, perchè si armino i ribelli, proprio nel timore che le armi possano cadere in mano di frange 'jihadistè. Il capo di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha espresso il suo sostegno alla rivolta siriana in un messaggio pubblico diffuso a febbraio: messaggio in cui il medico egiziano criticava il regime per i suoi crimini contro la popolazione e lodava l’insurrezione popolare. Guarda il video su LiberoTv: Autobombe esplodono a Damasco