Litigano anche i ministri Faida sugli ogm tra Clini e Catania
Il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, intervistato dal Corriere della Sera ha spiegato la sua linea sugli Ogm, sottolineando che "possono portare benefici". Secondo il ministro "grazie all'ingegneria genetica sono stati ottenuti molti nostri alimenti tipici", ed è quindi necessario coninvolgere sia la ricerca sia la poduzione agricola: "Condivido le preoccupazioni - ha spiegato Clini - ma bisogna aprire una seria riflessione". Faida tra ministri - L'apertura del ministro si è tradotta in una vera e propria levata di scudi. Tra chi ha preso parte alla crociata anti-ogm spicca il nome di Mario Catania, ministro della Politiche agricole dello stesso governo di cui fa parte Clini: "Dissento dalle sue affermazioni - ha risposto Catania -. Sono legittime e personali, però non impegnano il Governo. La questione ogm non è stata trattata in Consiglio dei ministri, ma vedrò domani (venerdì 16 marzo, ndr) in Cdm il collega Clini e gli parlerò personalmente della questione". Beghe anche tra i ministri, insomma. Le polemiche - Contro l'apertura agli ogm è scesa in campo anche Coldiretti, il cui presidente, Sergio Marini, ha dichiarato che "a differenza di quello che dichiara il ministro tecnico l'ingegneria genetica e la transgenesi non c'entrano niente con il riso Carnaroli, il pomodoro San Marzano e la Cipolla Rossa di Tropea e la vite nero d'Avola che subiranno gravi danni economici sul mercato delle dichiarazioni superficiali e inopportune". Quindi Legambiente, secondo la quale "è incredibile che il ministro descriva i nostri prodotti tipici come il frutto di una mutagenesi anzichè del nostro ricchissimo patrimonio di biodiversità, mantenuto nel tempo proprio dagli sforzi e l'impegno di migliaia di agricoltori e imprenditori agricoli". Quindi Greenpeace: secondo il responsabile della campagna Ogm dell'organizzazione ecologista "il ministro dell'Ambiente non sa distinguere tra incroci e Ogm, definendo il riso Carnaroli o la cipolla di Tropea come Ogm. Questo - ha aggiunto - la dice lunga sul livello di disinformazione che esiste e che si vuole perpetuare sul etma degli Ogm". Pd e Sel - Anche la sinistra ha attaccato il ministro. Prima il Pd, che con Susanna Cenni, membro della Commissione agricoltura, si è detto "seriamente preoccupato. Spero si tratti solo di opinioni personali che, francamente ritengo comunque inopportune. Negli ultimi giorni, infatti, abbiamo ascoltato dichiarazioni di apertura all’introduzione degli organismi geneticamente modificati in Italia, seguite da smentite e precisazioni che comunque non chiariscono la questione. Nell’intervista di questa mattina trovo aperture pericolose e molte gravi imprecisioni". Poi i vendoliani di Sinistra e Libertà. Loredana De Petris, responsabile nazionale agricolutra di Sel, ha tuonato: "L'intervista del Ministro Clini sulla presunta utilità degli Ogm è un condensato di luoghi comuni e di plateali inesattezze tecnico scientifiche ,che proprio la ricerca scientifica in questi anni e i risultati nei Paesi con larga diffusione di coltivazione Ogm ha smantellato uno per uno. Ma il punto non è solo quello che afferma ma quello che ha già fatto". La nota di Clini - Dopo il coro di polemiche, in una nota, Corrado Clini ha puntualizzato il suo pensiero: "Ferma restando la posizione italiana in merito al divieto dell’impiego degli Ogm in agricoltura, credo che sarebbe insensato continuare a tenere il freno alla ricerca considerando in particolare che l’ingegneria genetica una infrastruttura comune per la ricerca in molti settori: dalla farmaceutica alla protezione di prodotti tipici dell’agricoltura, dall’energia al risanamento di siti contaminati con biotecnologie, dalla lotta alla desertificazione alla protezione dei suoli esposti al dissesto idrogeologico”. Per il ministro, infatti, "sarebbe opportuna una seria e documentata riflessione, anche tenendo conto della evoluzione della ricerca e degli investimenti in questo settore, a livello europeo e globale".