Sparò e uccise il rapinatore Gioielliere assolto a Torino

Andrea Tempestini

Secondo il Gup di Torino fu legittima difesa: questa la motivazione che ha portato all'assoluzione di Pierangelo Conzano, il gioielliere che lo scorso 10 agosto sparò a un rapinatore nel corso del tentativo di un furto nel suo negozio. Il commerciante era stato accusato di omicidio colposo con eccesso di legittima difesa, ed è stato processato con rito abbreviato. Il pm Marco Santini aveva chiesto una condanna a un anno e due mesi di reclusione. La ricostruzione - L'aggressione avvenne intorno alle 17.30 in via Ormaea 8, a Borgo San Salvario: nel corso della tentata rapina perse la vita Francesco Procopio, 35enne di Rivoli, che fu raggiunto da un solo colpo di pistola e morì dissanguato poco dopo sul marciapiede. Procopio era entrato in gioielleria insieme al complice 31enne, Iaris Iacono: i due avevano una pistola giocattolo. Dopo aver costretto il titolare dell'esercizio ad aprire la porta, i due malintenzionati si erano allontanati verso corso Vittorio Emanuele, dove era parcheggiata la loro Smart, quando Procopio fu colpito dal proiettile. Le due versioni - Le immagini a circuito chiuso del negozio sono state determinati per ricostruire la dinamica dei fatti. Nel video si vedono Procopio e Iacono mentre si avventano su Conzano. Al termine della colluttazione, sotto choc e con la camicia vistosamente strappata, si vede il gioielliere uscire in strada. Interrogato, l'uomo ha raccontato che in quell'occasione esplose il primo colpo della sua vita con la pistola che teneva nel cassetto per precauzione. Conzano ha aggiunto di aver agito per legittima difesa, e di aver reagito "mirando a caso, senza vedere dove, senza un bersaglio, solo per disarmare" il malvivente. Al contrario, il rapinatore di fronte al sostituto procuratore ha sostenuto che "l'orefice ha sparato appena siamo entrati. Non abbiamo neppure finito di dire 'questa è una rapina'".