Decalogo leghista per Riina jr "Ecco come si vive al Nord"
Dieci regole per la sopravvivenza al Nord. "Telepadania" le ha raccolte, in un video, dedicato a Salvatore Riina jr. Dopo il duro commento Umberto Bossi al trasferimento a Padova del figlio del boss ("I mafiosi andrebbero fucilati"), la tv della Lega Nord ha mandato in onda un filmato provocatorio, dal titolo "I Polentoni per Salvuccio. Decalogo per l’integrazione di Riina jr". "Noi che siamo bravi padani molto accoglienti vogliamo regalargli il decalogo per integrarsi al meglio a Padova", spiegano i conduttori del programma satirico. Parte, quindi, l'elenco dei consigli. Innanzitutto, sostengono, al Nord "si fa la fila", non come in Sicilia, dove, quando "arrivi tu, caro Salvatore, le folle si aprono". Poi, come secondo punto, l'emittente del Carroccio sfodera un vecchio cavallo di battaglia, ovvero la raccolta differenziata: lo smaltimento, dicono a Salvuccio, "non è prendere il pentito e metterlo nella colonna di cemento armato". Altre regole - Al terzo posto, c'è la cortesia ("quando parli con una persona non la devi toccare, mantieni le distanze"), mentre, subito dopo, lo mettono in guardia da una tradizione veneta: mai fidarsi dei padovani che ti portano a bere, meglio andare a casa "tranquilli, con la coppoletta, a guardare il Gattopardo". Altro problema: le donne. "Anche qua c'è una sottile differenza di costumi, tra Padova e la Sicilia: se vuoi una donna, lei deve essere d’accordo, non vale quello che fai, di solito, e cioè andare dal padre a offrire cammelli e arance". Sesto: abituarsi a usare i mezzi pubblici. Settimo: il lavoro onesto ("che non è organizzare una batteria di cinesi clandestini che filano"). Poi, c'è il look: magari meglio evitare gli occhiali da sole coprono tutto il viso. "I Polentoni" si spingono a suggerire a Salvatore di andare in giro ad attaccare copie del vecchio manifesto con cui la Lega proclamava, negli anni Ottanta, il suo no al soggiorno obbligato dei mafiosi al Nord. Infine, gli regalano la bandiera del Veneto, con il Leone di San Marco. E un avvertimento: "Quando senti dire "Ocjo, leon che magna il teron", stai attento perchè tu non sei il leone".