Schettino Il Concordia show parte senza lui Capitan Bugiardo assente perché stressato

Giulio Bucchi

Al “Costa Concordia Show” ci sono fotografi e curiosi, ingegneri e avvocati di lusso (Giulia Bongiorno, che tutela la class action di un gruppo di passeggeri), no tav, superstiti e parenti delle vittime. No, non sembra quasi nemmeno un’udienza e al Teatro Moderno di Grosseto (dove ieri si è svolto l’incidente probatorio riguardo la scatola nera) c’è il tutto esaurito, registrazioni all’entrata, biglietti, controlli e divieti di riprendere o fotografare, transenne, code e strade bloccate. Spettacolarizzazione di un evento che dovrebbe essere tutto meno che uno spettacolo, ma non c’è da stupirsi, via: la vicenda della Costa Concordia, purtroppo, è sempre stata trattata così e basta pensare al protagonista principale per capire il perché. Già, Francesco Schettino, “mister salga a bordo cazzo”, bugie, arroganza, codardia e sorprese, sempre sorprese e sempre sorprese negative. Lui, il grande accusato, odiato e insultato, deriso, ieri non c’era, come non c’erano gli altri otto indagati allo stato attuale dell’inchiesta. A proposito, per loro (Schettino compreso) c’è una nuova accusa contestata dal procuratore Francesco Verusio: distruzione e deterioramento di habitat all’interno di un sito naturale protetto. Il nuovo reato si aggiunge alle altre accuse di omicidio plurimo colposo, naufragio, lesioni, abbandono dei passeggeri e omesse comunicazioni alle autorità marittime. I legali di Schettino, ovvio, non ci stanno. Ecco perché hanno immediatamente organizzato una conferenza stampa per spiegare che  «dove è avvenuto l’incidente contro lo scoglio del Giglio e dove c’è stato il definitivo posizionamento della nave Costa Concordia non ci risulta che sia zona sottoposta a Parco dell’Arcipelago Toscano, quindi vedremo se c’è nei fatti il reato di distruzione di habitat in sito protetto». E sul suo assistito: «Vedremo se il comandante verrà risentito o meno. Schettino è sottoposto a grande stress. Oggi non era presente perchè la sua presenza qui non era utile». Discussioni legali e strategie, ma soprattutto gente. Tanta gente. Il “Costa Concordia Show” è iniziato molto presto, con l’arrivo delle parti offese e con i primi racconti. «Siamo venuti qua perchè crediamo che sia un primo passo verso qualcosa e perchè come minimo ci aspettiamo un risarcimento - ha detto Adriano Bertaglia di Biella -. Non abbiamo accettato il risarcimento della Costa perchè era ridicolo». C’è chi parla dei momenti drammatici e chi accusa Schettino, come fa Giuseppe Grammatico, a Grosseto nella doppia veste di legale di una famiglia palermitana e di naufrago (la sera del 13 gennaio era a bordo della nave): «Il Comandante non è nè scivolato nè caduto sul tetto della scialuppa. Io l’ho visto mentre abbandonava la nave con altre quattro persone». E ancora, ecco la versione di Sergio Amarotto: «Pensavo che la nave avesse urtato un fondale di sabbia e invece... abbiamo fatto l’evacuazione da noi. Il comandante Schettino? Meglio che se ne stia dov’è e che non si presenti qui a Grosseto. Meglio che se ne vada dall’Italia. Ha sbagliato, poteva recuperare in altro modo e invece ha raccontato solo bugie». Passeggeri che accusano e si raccontano, ma anche membri dell’equipaggio. Come Alessandro Brandini, grossetano, musicista di bordo della Costa Concordia che è sceso dalla nave dopo mezzanotte abbandonando il pianoforte. «Il colpo allo scoglio non l’ho sentito - ha raccontato Brandini - Ero nella parte opposta della nave. Ho percepito che qualcosa non stava funzionando al secondo blackout e soprattutto quando ho visto il Giglio così vicino. Le colpe? Che qualcosa sia andato storto è sicuro, ma non è vero che l’equipaggio non è preparato. Schettino e la moldava Domnica Cemortan? Non li ho mai visti insieme. E soprattutto, come qualcuno ha ipotizzato, non ho mai suonato per loro». Il prossimo appuntamento ora è per il 21 luglio con la relazione dei periti incaricati di rispondere ai quesiti proposti dal gip Valeria Montesarchio. Seconda puntata dello Show. di Alessandro Dell’Orto