Il Pdl è vicino al 20% Silvio verso Forza Italia 2
Nonostante il nuovo inno, la rinnovata fiducia nei confronti di Alfano, i sondaggi non confortano Silvio Berlusconi. E forse, insinua qualche analista, anche in questa chiave debbbono leggersi tutte le voci che danno in trattativa per una grande coalizionne Pd-Pdl e Terzo Polo. L'ultima intenzione di voto elaborata da Ispo per il Corriere è del 20,7%. Rispetto al crescente consenso che starebbe catalizzando Alfano, il sondaggista Renato Mannheimer frena: "Ancora poco perché nel confronto diretto Alfano perde sia contro Monti sia contro Berlusconi". Secondo il sondaggio Ipsos di martedì scorso 28 febbraio per Ballarò il padl à al 22%, per Demopolis il partito non si stacca dal 21%. I dati Emg danno il Pdl al 23,5%. Oggi, sabato 3 marzo, Berlusconi sarà a Milano per il congresso milanese del partito. Leggi l'articolo di Paolo Emilio Russo: "L'ex premier pensa a una Forza Italia 2.0" Fino a giugno stiamo fermi. Poi comincia la campagna elettorale, si cambia». Così Silvio Berlusconi ha risposto a coloro che, nei giorni scorsi, gli hanno chiesto consiglio su come muoversi, come gestire la campagna per le Amministrative. Che il voto locale non sia il core business del centrodestra è cosa nota. Quello che conta, dice l’ex premier, è arrivare preparati alle Politiche. Già tempo fa il Cavaliere ha ammesso di non amare l’acronimo del suo partito. Tutti sanno che quel cambio di nome sarà la premessa di un nuovo “predellino” e le ipotesi si sono sprecate: Tutti per l’Italia, Forza Italiani. Ma, quello che in pochi sanno, è che il Cavaliere ha deciso di cambiare gli strumenti con cui fare politica ed ha in mente una specie di “Forza Italia 2.0”. A tutti coloro che si rivolgono a lui, e sono tanti, il Cavaliere ripete in continuazione di avere «nostalgia per Forza Italia», di quella sensazione di un «movimento» leggero, dinamico, non di un partito vero e proprio. Impossibile tornare a quella sigla, così come al clima della “discesa in campo”. Di una cosa, però, il Cavaliere si è convinto: che quella freschezza, quel rapporto diretto tra elettore ed eletto che si voleva creare con i primi “Club”, possano essere ricreati attraverso la Rete. Al Cavaliere, che utilizza da pochi mesi Facebook e Twitter , non è sfuggito l’impatto che i Social network hanno sull’opinione pubblica. E nemmeno, da esperto di comunicazione, che la Rete rappresenta ormai un media potente almeno quanto tv e carta stampata. Una tesi che gli è stata dimostrata consegnandogli studi di ricercatori. Così, grazie anche ai suggerimenti di Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione web pdl, l’ex premier ha chiesto a tutti gli esponenti del suo partito di essere attivi sui Social network. «Saranno determinanti nel 2013», dice Palmieri. Già il partito si è mosso: la Digital Accademy raccoglie le dichiarazioni dei dirigenti, un account Twitter da loro la “linea”, e Angelino Alfano è iperattivo. La “Forza Italia 2.0” potrebbe essere avamposto non di un partito “pesante”, ma di una fondazione. Cioè uno strumento trasparente nelle forme di finanziamento. Web e fondazione, insieme, potrebbero essere il “partito” del futuro. In questo progetto, che può affiancare o superare quello del Pdl, l’ex premier avrebbe intenzione di coinvolgere i dirigenti più giovani. Gente, per dire, che conta migliaia di “follower” su Twitter. Questo perché il rinnovamento della classe dirigente è un altro obbiettivo dichiarato: non solo Berlusconi si fa vanto dell’età di Alfano, ma, seminando il terrore tra gli eletti, qualche giorno fa ha detto che «i politici in Parlamento da 30 anni, se credono in ciò che dicono sui giovani, dovrebbero fare un passo indietro». di Paolo Emilio Russo