Bersani ostaggio dei No tav: occupata la sede romana Pd
I No Tav si aggrappano al Pd. Con il governo dei tecnici (e non il "bersaglio" Berlusconi) a guidare il paese, l'ultima carta politica che gli è rimasta è quella di spaccare il maggior partito della sinistra, dopo la condanna delle violenze arrivata ieri dal segretario Pierluigi Bersani. Oggi pomeriggio un gruppo di antagonisti ha occupato la sede democratica romana, in via Sant'Andrea delle Fratte, che è stata sgomberata dopo poco più di un'ora. Gli antagonisti spiegavano di essere a rispondere alle ultime dichiarazioni su di loro apparse sui giornali, per dimostrare che i manifestanti della Val di Susa non sono soli, ed in segno di protesta anche nei confronti del Pd. Con il gruppo di manifestanti ha trattato Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del partito. A chi chiedeva loro se volessero essere ricevuti dal segretario Bersani, alcuni rispondevano: "No, siamo qui per manifestare". I giovani manifestanti hanno steso a terra uno striscione di stoffa, che in testa ha le lettere Pd ma, sotto, prosegue fino a comporre le parole "profitti democratici". Al termine di queste lo slogan "No-Tav". Democrazia - Emanuele Fiano ha spiegato ai manifestanti la legittimità della loro posizione: "In democrazia ci si siede e si vota e sulla Tav è stato espletato tutto il percorso istituzionale. La Tav, collega il Portogallo alla Russia - spiegava Fiano -. Sono state espletate su questa opera tutte le forme della democrazia, il contrario è fascismo". E ritornava la vicenda del carabiniere che non ha risposto alla provocazione di chi lo chiamava pecorella. "E' un carabiniere che ha difeso l’onore delle istituzioni", ha concluso Fiano ai ragazzi che stanno tenendo sulla porta del palazzo in cui c'è la sede Pd uno striscione su cui scritto "No-Tav". Si tratta di uno dei primi blitz auspicati ieri dopo lo sgombero dell'autostrada nel corso dell'assemblea dei No Tav di Bussoleno. Leggi l'articolo "L'assalto continua"