No-Tav attaccano Libero con petardi e fumogeni
I No-Tav lo avevano promesso: "Sarà guerra". A innescare la loro rabbia l'incidente avvenuto lunedì mattina al leader del movimento, Luca Abbà, che si è arrampicato su un traliccio in Val di Susa e incalzato dai carabinieri che cercavano di farlo scendere è rimasto fulminato. Dopo la caduta è in gravissime condizioni. Secondo il movimento la colpa di quanto accaduto è delle forze dell'ordine, e sul web nel corso dell'intera giornata è montata la protesta. In molte città italiane sono state organizzate manifestazioni di solidarietà a favore di Abbà. A Milano il presidio dei No Tav era stato organizzato in Piazza San Babila per le 18, e circa due ore dopo una parte dei manifestanti ha raggiunto la redazione di Libero, bersagliata con petardi e fumogeni. Nel corso dei tafferugli è stata danneggiata una telecamera e il citofono del palazzo. La polizia ha respinto l'assalto dei No Tav, che hanno imbrattato il portone della redazione (nella foto). A scatenare la loro furia la posizione del nostro quotidiano, da sempre a favore della realizzazione dell'alta velocità. I No Tav attaccano la redazione di Libero Guarda le foto nella gallery Attacchi hacker - Le proteste dei No Tav, a macchia d'olio, hanno coinvolto tutta Italia. A Roma sono stati bloccati i binari della stazione Termini e la polizia ha caricato i manifestanti. Disagi sono stati registrati anche negli scali ferroviari di Palermo e Bologna. Ma gli attacchi non si sono limitati a soggetti fisici: i No Tav hanno attaccato il sito della Polizia e quello dei Carabinieri, rendendoli irraggiungibili. L'attacco è stato gestito dalla rete Anonymous.