"Basta o m'attacco ai fili" Abbà prima dell'incidente
"Gliel'ho fatta ancora una volta sotto il naso Sono disponibile ad appendermi ai fili della corrente se non la smettete". Così Luca Abbà, leader dei No Tav in Val di Susa, racconta in diretta a Radio Blackout la situazione nel cantiere pochi istanti prima di cadere folgorato dal traliccio, da 10 metri d'altezza e 30 dalla baita di Giaglione. "Vedo i rocciatori con le corde, stanno cercando di venirmi a prendere - riferisce agli antagonisti - cerco di resistere il più possibile". Quindi concitato: "Riattacco perché stanno salendo e devo attrezzarmi". Poi il dramma. Ascolta l'audio della diretta a Radio Blackout Mobilitazione - L'incidente di questa mattina che ha coinvolto Abbà, ferito in gravissime condizioni, infiamma il clima già rovente in Val di Susa. Subito dopo l'inizio delle operazioni di allargamento del cantiere dell’alta velocità alla Maddalena, anticipate rispetto a quanto previsto (nella notte tra lunedì e martedì) ha subito provocato la mobilitazione web del popolo degli antagonisti. L’invito, si legge sui siti del movimento No Tav, è di raggiungere Giaglione. Per chi non può arrivare oggi a Giaglione - si legge - l’appuntamento sarà a Bussoleno alle 18. Secondo i siti no Tav altre iniziative saranno organizzate alla stessa ora in diverse parti d'Italia. Giornata calda - Sarà una lunga giornata. Stasera, alle 21, è in programma una fiaccolata da Giaglione alla baita in Clarea, con l’intenzione di portare più persone possibile a trascorrere accanto alle reti del cantiere la notte. In caso di sgombero del presidio-baita, gli attivisti prospettano azioni di resistenza passiva e di protesta, non solo sul posto, che saranno concordate al momento. Altri No Tav, poco meno di un centinaio, hanno effettuato un blitz al csello di Avigliana, sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Il gruppo ha bloccato il casello in entrambi i sensi di marcia, ha oscurato le telecamere e ha srotolato due striscioni all'altezza delle sbarre dei telepass. Le altre barriere sono state alzate. Nessuna distensione, dunque, dopo il corteo pacifico di sabato (75mila persone presenti secondo gli organizzatori) e gli incidenti alla stazione di Porta Nuova a Torino, con scontri tra manifestanti e polizia e gravi danni a treni e personale delle Fs.