Lavoro, stipendi degli italiani sono metà di quelli tedeschi
In Italia, nel 2009, lo stipendio medio annuo è stato di 23.406 euro. Un dato presente nel rapporto Eurostat Labour market statistics, che relega il nostro Paese tra le parti basse della graduatoria dei redditi europei. In Lussemburgo o in Olanda le cifre sono molto diverse, rispettivamente di 48.914 e 44.412 euro. Anche la Germania è ben oltre il dato italiano, con 41.000 euro. Niente poi a che vedere con la Danimarca e la Norvegia, le cui medie aggiornata a due anni fa toccano quota 56.044 e 51.343 euro. Il dato è riferito a un lavoratore di un'azienda di almeno dieci dipendenti che opera nel ramo dell'industria, delle costruioni, dei servizi e del commercio. Nella tabella presente a metà rapporto Eurostat, l'Italia viene superata di poco dalla Spagna (26.316 euro) e da Cipro (24.775 euro). Capitolo a parte quello relativo alla Grecia, investita dalla crisi economica che l'ha portata sull'orlo del default e ha impegnato l'Europa in un piano di salvataggio. Se nel 2009 il dato era quota 29.160 euro, più alto dell'Italia di quasi seimila euro annui, nell'ultima stima dell'Eurostat riferita a gennaio 2012 (nella quale l'Italia non è presente), lo stipendio mensile è di appena 922 euro, solamente 11.064 annui. Fornero - In Italia abbiamo "salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato. Bisogna scardinare questa situazione, soprattutto aumentando la produttività". Così il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ha commentato i dati di Eurostat. Per il ministro del Lavoro, dunque, l'aumento della produttività è la vera chiave per sbloccare la situazione. Anche perché - ha sottolineato Fornero "difficilmente bassi salari creano crescita". Proprio quella crescita di cui attualmente il Paese ha bisogno.