La Grecia prega Bruxelles: oggi lo sblocco dei 130 mld?
Accordo decisivo? Forse. Sicuramente, quando si tratta di Grecia, l'idea di essere arrivati al termine della tragedia finanziaria è stata sfiorata tante, troppe volte. Come troppe volte è stata sfiorata la sensazione di essere a un millimetro dal baratro. Oggi, lunedì 20 febbraio, è sicuramente un giorno importante nella storia di Atene. E dell'euro. Si riunisce infatti a Bruxelles l'Eurogruppo che dovrebbe dare il definitivo ok alla tranche da 130 miliardi, ossigeno per le disastrate casse elleniche. La cifra non riuscirà comunque a spazzare via i dubbi sulla sostenibilità del debito greco, né quelli relativi alla capacita del governo locale di implementare le riforme: le elezioni, ad aprile, incombono; la rabbia sociale potrebbe consegnare il Paese a formazioni antieuropeiste che vanificherebbero tutti gli sforzi degli ultimi mesi. I nuovi tagli - A Bruxelles, oggi, il governo greco presenterà il suo ultimo piano, l'ultima stangata sulle spalle di un Paese allo sbaraglio: "Abbiamo identificato misure aggiuntive per complessivi 125 milioni - ha spiegato il premier Lucas Papademos - arrivando così al totale di tagli per 325 milioni di euro al budget". Papademos ha spiegato che se da una parte non si è riuscito a evitare i tagli alle pensioni, complessivamente l'impatto delle misure "è più lieve" di quanto non possa sembrare. Per chi riceve una pensione di 1.500 euro, ci sarà una riduzione del 12% per l'ammontare oltre i 1.300 euro, pari a un taglio di 24 euro. Gli altri 200 milioni di risparmi erano stati ottenuti in settimana tagliando anche gli assegni di sostegno alle famiglie numerose.