Il mese nerissimo di Alemanno "Ma io non mi dimetto"
Le due settimane da incubo di Gianni Alemanno sono iniziate con la neve e finiscono con la doccia gelata. In una Capitale che si sta lentamente riprendendo dalla batosta maltempo, con le polemiche su Comune e Protezione civile, il sindaco è costretto a incassare lo stop alla candidatura per le Olimpiadi 2024 da parte del premier Mario Monti. "Motivazioni molto chiare, ma che non sono condivisibili", ha commentato Alemanno. Che è sempre più solo. Subito dopo il no di Monti, si è sparsa la voce di sue possibili dimissioni. "Non lascio", è stata la risposta del sindaco che perà è accerchiato. Contro di lui anche parte della maggioranza Pdl, che mal ha digerito le polemiche di questi giorni e una sconfitta, quella dei Giochi 2020, sia d'immagine sia di sostanza. Le Olimpiadi all'ombra del Colosseo, infatti, dovevano essere il passpartout per la rielezione al Campidoglio. La bocciatura di un progetto, anche se per motivi in parte indipendenti dal progetto stesso, sembra ora quasi una pietra tombale sulle aspirazioni non solo di Alemanno, ma del centrodestra tutto. Dall'opposizione e dai tradizionali avversari leghisti, solo scherno. Ma forse è quello che fa meno male in questo inizio 2012 da incubo. Annullata conferenza stampa - In seguito alle notizie ricevute dal presidente del Consiglio Mario Monti, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, ha annullato la conferenza stampa in programma oggi pomeriggio in Campidoglio. E’ quanto dichiara il portavoce del primo cittadino della capitale Simone Turbolente, precisando che a breve verrà diffusa una nota.