La Grecia ha le reni spezzate La follia di nazi Merkel

Nicoletta Orlandi Posti

Dopo un dibattito di oltre 10 ore, il Parlamento greco ha approvato a maggioranza la manovra volta a ottenere il nuovo pacchetto di salvataggio internazionale da 130 miliardi di euro per evitare la bancarotta. Nel pomeriggio però gravi incidenti sono scoppiati ad Atene tra anarchici e polizia, durante la manifestazione convocata dai sindacati per protestare contro le misure di austerity comprese nel pacchetto. Gli scontri sono scoppiati in piazza Syntagma, proprio davanti al Parlamento, attorno alle 18 ora locale (le 17 in Italia), quando un gruppo di circa cento anarchici ha cominciato a tirare bottiglie, pietre, pezzi di marmo e bombe molotov verso la polizia, questa volta tra gli applausi degli altri manifestanti. Gli agenti hanno risposto con gas lacrimogeni e granate stordenti. La guerriglia si è però presto diffusa anche in altre strade del centro della capitale. Ameno quindici edifici sono stati dati alle fiamme e decine di negozi sono stati saccheggiati. I feriti sono diversi, decine tre i poliziotti, almeno 37 tra i manifestanti. Circa una ventina di dimostranti violenti è stata inoltre arrestata. Le immagini televisive hanno mostrato un edificio di tre piani completamente divorato dal fuoco e pompieri impegnati a cercare di estinguerlo. Tra le strutture incendiate, riferisce la polizia, un cinema chiuso, una banca, un rivenditore di telefoni cellulari, un negozio di cristalleria e una caffetteria. guarda il video "Atene brucia" su Libero Tv Tra le persone colpite dai fumi dei gas lacrimogeni durante la manifestazione anche il compositore greco Mikis Theodorakis, 86 anni, e l'anziano politico di sinistra ed ex partigiano Manolis Glezos, 89 anni. In vista delle dimostrazioni, le autorità di Atene avevano ordinato il dispiegamento di 6mila ufficiali di sicurezza. La manovra approvata dal Parlamento, oltre a comprendere dure misure di austerità, come il taglio di 15mila dipendenti pubblici e l'abbassamento di stipendi e pensioni, prevede anche un accordo di bond-swap con i creditori privati per permettere alla Grecia un taglio di 100 miliardi di euro del suo debito. Ieri il leader del partito socialista ed ex primo ministro, George Papandreou, e il leader del partito conservatore, Antonis Samaras, avevano invitato i propri parlamentari a votare a favore della legge. "Ci sono pochi momenti simili a questo nella storia di una nazione. Il nostro Paese ha un importante problema di sopravvivenza", ha detto il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, intervenendo in Parlamento. "La questione - ha proseguito - non è se alcuni salari o pensioni saranno tagliati, ma se saremo in grado di pagare anche quelle pensioni e quegli stipendi ridotti. Quando devi scegliere tra il male e il peggio, sceglierai ciò che è male per evitare il peggio". Il primo ministro Lucas Papademos ha fatto appello alla calma. Atti di vandalismo e distruzione, ha detto, "non avvengono in democrazia e non saranno tollerati". La Grecia, ha aggiunto il premier, non può permettersi il lusso di simili proteste "in momenti così importanti". Quindi ha lanciato un ultimo appello al sostegno della manovra. "Tutti sappiamo che la storia ci giudicherà e, se non sapremo tenere il Paese in piedi, non ci giustificherà", ha detto, aggiungendo: "So che per molti di voi il voto di oggi esige una scelta estremamente difficile e forse costituisce una vera e propria prova politica e morale. Oggi però siamo tutti chiamati a prendere una decisione di importanza fondamentale per il futuro del Paese e siamo chiamati a confermare il salto compiuto dai leader dei partiti che hanno appoggiato il mio governo. In caso contrario la Grecia scivolerà in una disordinata bancarotta". Ancora oggi sono continuate le pressioni dall'estero, soprattutto dalla Germania, affinché Atene metta velocemente in atto le misure. Il futuro della Grecia nell'eurozona "ora è solo nelle mani dei greci", ha detto, intervistato dall'emittente Ard, il vice cancelliere tedesco Philipp Roesler, che ricopre anche l'incarico di ministro dell'Economia. Quello che importa non sono solo le promesse ma, ha proseguito Roesler, "vogliamo che il Parlamento greco approvi le leggi e, prima possibile, intraprenda i primi passi per mettere in atto ciò che è stato deciso. Solo quando questo accadrà, ci potranno essere nuovi aiuti. E la Grecia ne ha urgentemente bisogno".