Vendiamo questo c... di Milan? Lite in casa Berlusconi
"Papà, quando cazzo vendiamo?". "Al più presto Marina, al più presto... Ci sto lavorando". "Papà, mica vorrai vendere?". "Ma no Barbara, figurati se voglio vendere...". Questa la sintesi fornita dal sito Dagospia sul "siparietto" che andrebbe in scena a Villa San Martino, ad Arcore, da diversi anni. Chi vuole vendere è Marina Berlusconi, chi risponde che presto venderà è il padre, il Cavaliere. Vendere cosa? Il Milan. Il punto è che sulla società rossonera si starebbe sviluppando una vera e propria faida familiare: Marina vuole disfarsene, Barabara si oppone, Silvio media (anche se ritiene che il Milan sia "un asset non più strategico"). Il precedente libico - Secondo Dagospia, la prima volta in cui Berlusconi pensò di monetizzare sui rossoneri che salvò nell'ormai lontano 1986, risale a qualche anno fa, quando si trovava in Libia, a Tripoli. L'interlocutore privilegiato fu Muammar Gheddafi e con lui la Bank of Lybian e il Lybian Investiment Authority. Finì con un nulla di fatto, nonostante l'interesse dei libici per il nostro calcio. L'argomento è tornato all'ordine del giorno con l'avvicinarsi della (onerosa) sentenza sul Lodo Mondadori: per compensare quella perdita da 550 milioni di euro si tornò ad accarezzare l'idea di vendere il club. Il furioso litigio - Così, dalla scorsa estate, Marina (e con lei Piersilvio) sono tornati a fare pressione per papà per vendere o scorporare la società. Ma sulla loro strada hanno trovato la fiera opposizione di Barbara, che è nel Consiglio di amministrazione del Milan, oltre ad essere la donna di Pato (le ultime voci hanno ricominciato a ipotizzare una dolce attesa di Barbara). La bionda 'papera' e Marina avrebbero furiosamente litigato proprio a Villa San Martino. Silvio Berlusconi media e medita. Nessuna soluzione è esclusa.