Eastwood inguaia Marchionne Spot Chrysler filo Obama?

Giulio Bucchi

Il repubblicano Clint Easwood mette nei guai la Chrysler e Sergio Marchionne per uno spot troppo "filo-Omaba". Al centro delle polemiche negli Stati Uniti è finita la clip pubblicitaria trasmessa al Superbowl di football americano per raccontare la ripresa della casa automobilistica e della città che la ospita, Detroit. Lo spot di due minuti, dal titolo "Halftime", dall'intervallo tra i due tempi della partita (l'evento mediatico più seguito al mondo) parla anche, e soprattutto, della difficile situazione economica che tutta l'America si trova ad affrontare, e dà un messaggio secondo molti commentatori subliminale. Lo spot sotto accusa: guarda il video su LiberoTv Le polemiche - "La gente di Detroit ha perso quasi tutto, abbiamo trovato il modo per superare momenti difficili, Detroit mostra che si può fare", dice l'82enne attore e regista, che nel 2008 ha girato nella città  del Michigan il film "Grand Torino". "Ora Motor City ha ripreso a combattere, questo paese non può essere messo al tappeto solo con un pugno - aggiunge ancora Eastwood, con esplicito riferimento a tutta la nazione - è l’intervallo America, e il nostro secondo tempo sta appena per iniziare". Un assist, anzi un mega-spot al presidente Obama in vista della rincadidatura alla Casa Bianca? In molti l'hanno letto così, anche considerato l’impegno personale del presidente per il salvataggio dell’industria automobilistica. E lo stesso superconsigliere della campagna per la rielezione di Obama, David Axelrod, ha definito il video "uno spot potente". La difesa di Marchionne - Diverso il tono del blogger conservatore Michel Malkin: "Ma ho appena visto Clinton Eastwood in uno spot per il bailout delle auto?", si è domandano polemicamente, facendo riferimento al fatto che l'attore americano non ha nascosto le sue simpatie per i repubblicani, per i quali è stato anche sindaco di Carmel. Senza contare che nel 2010 aveva criticato il salvataggio di banche e industrie con i soldi dei contribuenti. Dalla Chrysler comunque si insiste che lo spot non ha nulla a che vedere con la politica: "Ha zero contenuto politico", ha dichiarato il Ceo Sergio Marchionne in un’intervista con una radio di Detroit. Mentre invece, ha sottolineato, lo spot vuole essere un tributo ai lavoratori della Chrysler "perché dice qualcosa sulla capacità di ripresa dell’America".