Neve, in 120 mila al buio Russia ci taglia il gas

Andrea Tempestini

Mentre in Italia si registrano temperature da record, con il febbraio più freddo degli ultimi 50 anni, dalla Russia scatta l’allarme energia. L’annuncio arriva direttamente da Aleksandr Kruglov, il vicepresidente del colosso russo che distribuisce gas in tutto il continente: «Per il momento Gazprom non può fornire i volumi supplementari di gas che i nostri partner dell’Europa occidentale ci chiedono». Che tradotto significa, ci sarà un calo progressivo degli approvvigionamenti in tutta Europa. Una notizia a dir poco gelida per l’Italia che si trovano a fare i conti con le temperature polari, dunque, con un fabbisogno energetico crescente. E se la Russia cerca di minimizzare, parlando di «cali di forniture del 10% già rientrati a livelli di normalità», il nostro Paese registra dati allarmanti. Sul sito di sul sito di Snam Rete Gas sabato è stato segnalato un calo del 29,6% delle forniture: sono stati effettivamente immessi nel sistema 72,6 milioni di metri cubi di gas rispetto a una richiesta di 103,1 milioni di metri cubi. La Gazprom, per parte sua, cerca di difendersi. Così, Serghej Komlev, responsabile del settore Contratti della Società spiega: «L’appetito degli europei è cresciuto, a Gazprom vengono richiesti volumi superiori a quelli che, per contratto, la compagnia è tenuta a consegnare. La responsabilità non è nostra è dell’ondata di freddo che ha colpito la Russia come i suoi clienti». E in suo aiuto interviene Kruglov, che assicura: «Gli ordini dei paesi stranieri - spiega - sono completamente rispettati e in linea con gli obblighi contrattuali. Il volume degli ordini è aumentato. Abbiamo consegne di gas verso l’Europa occidentale già approvate da rispettare». «Ma non possiamo soddisfare - prosegue - i volumi aggiuntivi di gas che alcuni paesi dell’Europa occidentale ci richiedono». Kruglov ha poi ammesso che per alcuni giorni c’è stato un calo fino al 10% delle consegne di gas, che ora però sono tornate ai livelli previsti contrattualmente. A cercare di metter ordine nella vicenda è Vladimir Putin. «Vi chiedo di assicurare il massimo sforzo per venire incontro alle necessità dei nostri partner stranieri», ha detto il  primi ministro ai vertici della Gazprom. Ma i toni rassicuranti del premier, peraltro in campagna elettorale, sono durati poco «la priorità del settore energetico in generale e di Gazprom in particolare – ha continuato Putin - è quella di soddisfare la domanda interna della Russia e di rifornire i consumatori della Federazione russa». Ma l’allarme energetico scattato ieri nel Belpaese non si ferma alla fornitura di gas. Dopo la Snam Rete Gas ad andare in tilt è stata l’Enel. Sabato si sono registrati pesanti blackout in tutto il Centro-Sud Italia: circa 160.000 utenze fuori servizio su 5,7 milioni di forniture gestite da Enel poi scese a 120mila. Le regioni maggiormente colpite sono state Lazio, Abruzzo, Molise e Campania ma tutto il Paese è stato attraversato da pesanti disagi. A confermare la situazione è la stessa Enel che evidenza come la società sia al lavoro con 1000 uomini a presidio di 200mila km di rete elettrica in media e bassa tensione interessata dal maltempo. di Costanza Signorelli