Scatta il blitz di primavera: controlli su conti correnti
Altro che blitz a Cortina. Altro che "retate" di scontrini nelle vie dello shopping e della movida milanese. Per il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, il "bello" deve ancora venire. Tra la primavera e giugno per la precisione, quando ci sarà "la svolta" coi controlli dei conti correnti bancari. In un colloquio con Repubblica, Befera illustra le linee di azione dell' Agenzia per combattere l'evasione, partendo dal rafforzamento dei controlli sul territorio, compreso il Centro-Sud, e dalle "dichiarazioni dei redditi di giugno" dopo le quali "scatterà un'operazione di controlli massivi" grazie al sistema informatico Serpico e al redditometro, di cui saranno pronti gli ultimi aggiornamenti entro febbraio. "Tanti politici - dice - cavalcano le proteste contro di noi per difendere chi evade. Ma con l'arrivo del governo Monti il clima nel Paese è mutato" e "la lotta all'evasione è tornata ad essere una priorità politica". A proposito del clamore suscitato dai blitz di Cortina e Milano, Befera sottolinea che "controlli analoghi ne abbiamo sempre fatti. Certo - aggiunge - adesso c'è una sensibilità maggiore presso i cittadini". Proprio nel corso dei controlli nel capoluogo milanese, è emerso di tutto: da locali che denunciano 4 tavolini all'aperto ma ne hanno 40, alla discoteca dove gli uomini dell'Agenzia sono stati bloccati all'ingresso mentre uno dei titolari faceva scappare dal retro clienti e dipendenti. E l'effetto deterrenza comincia a funzionare. L'idea che i controlli possano scattare in ogni momento spinge i contribuenti a maggiore onestà fiscale. Per questo i controlli sul territorio andranno avanti e interesseranno anche il Centro-Sud, perchè, come dice Befera, "finchè fa freddo si va nelle stazioni invernali, quando arriva il caldo si passa alle località balneari". L'altro lato della medaglia sono le categorie già in fuga. Dall'inizio del 2011, osserva Befera, "il flusso in uscita di capitali e beni pregiati è in aumento esponenziale" tanto che "alcune banche svizzere hanno incominciato ad affittare le cassette dei grandi alberghi perché non sono in grado di esaudire le quantità di richieste dei cittadini italiani".