La Casta prova a salvarsi Via 700 euro di stipendio
Sarà di 1.300 euro lordi (circa 700 euro netti) il taglio degli stipendi dei deputati, a cui si dovrà aggiungere un ulteriore taglio del 10% per quei deputati che svolgono un ruolo ulteriore, come i presidenti di commissione. La decisione, assunta dall’Ufficio di presidenza di Montecitorio, sarà "immediatamente operativa", spiega Rocco Buttiglione al termine della riunione. Portaborse a forfait - Confermata la linea già decisa per i cosiddetti 'portaborse': le spese sostenute per i rimborsi non saranno più interamente a forfait, ma solo per il 50%. D'ora in avanti, quindi, i deputati dovranno rendicontare quanto spendono per i collaboratori per il 50%, mentre per il restante 50% rimarrà il sistema forfettario. "In sostanza - continua Buttiglione - diventa operativo il taglio del rimborso forfettario di 3.690 euro spettante ai deputati per le spese inerenti al cosiddetto 'rapporto eletto-elettore'. Buttiglione ha però sottolineato che al momento si tratta di "un regime transitorio, è una soluzione provvisoria, contiamo presto di fare una legge sullo statuto del collaboratore parlamentare". Contributivo per tutti - L'Ufficio di presidenza ha stabilito inoltre che "per quel che riguarda i vitalizi dei deputati si passa dal sistema retributivo a quello contributivo". Stesso passaggio varrà per i dipendenti della Camera. La decisione, spiega Buttiglione, "è assunta in maniera definitiva e riguarda i deputati ma abbiamo anche adottato provvedimenti nei confronti dei dipendenti della Camera, anche loro passano al metodo contributivo". Paragone con l'Europa - Le decisioni odierne dell’Ufficio di Presidenza della Camera fanno sì che il costo complessivo sostenuto per i deputati italiani in carica sia inferiore rispetto a quello sostenuto dalle Assemblee dei Paesi europei con il Pil più elevato e dallo stesso Parlamento europeo. L'importo netto dell’indennità parlamentare erogato ai deputati italiani risulta in linea con quello percepito dai componenti degli altri Parlamenti presi a riferimento. Lo si legge in un comunicato di Montecitorio. Il risparmio - Secondo la Camera, dal 2008 ad oggi le indennità sono state tagliate dal 10 al 20%, ovvero da 250 a 500 euro netti al mese, con blocco prorogato al 2013 dell'adeguamento. Il rimborso "eletto/elettori" è stato ridotto di 500 euro mensili, mentre alla diaria è stato applicato un meccanismo di adeguamento del suo importo al tasso di partecipazione ai lavori presso le Giunte e le Commissioni che può comportare tagli fino a 500 euro. Dal passaggio al sistema pensionistico contributivo, Montecitorio stima una riduzione degli oneri stimabile in 350.000 euro per il 2012, 1,2 milioni per il 2013 e 2 milioni per il 2014.