Il Manchester "bastona" Tevez E stoppa il Milan
Dopo un mese di dispetti incrociati è guerra fredda nel triangolo Tevez-City-Milan. A scatenare il tutto gli sceicchi, con uno doppio colpo basso. Da un lato le frasi del presidente dei Citizens, Al Mubarak, al quotidiano “The National” di Abu Dhabi («Al momento il Milan non è un’opzione»); dall’altro una multa pesante al giocatore: 1,2 milioni di euro - sei settimane di stipendio - per essere scappato in Argentina. Arriva così a 9,3 milioni di sterline (11,1 milioni di euro) il bilancio della fuga di Tevez da Manchester: 500mila euro di ammenda per il rifiuto di entrare contro il Bayern in Champions; poi la multa e la cancellazione di una serie di bonus previsti nel contratto (7,2 milioni di euro). In più lo stipendio sospeso da novembre (circa 2 milioni di euro). «Ma è stato Carlos a rinunciare ai pagamenti pur di rimanere a casa», ha replicato ieri l’alter ego di Kia Joorabchian, Paul McCarthy, alla stampa inglese. Il “trucco” ha già funzionato in passato (per gli addii al Corinthians prima e al West Ham poi) e perciò la trattativa col Milan resta in piedi. Anche perché i rossoneri non hanno fretta di chiudere, forti di un’alternativa come Maxi Lopez già sotto chiave. Galliani terrà così aperta la porta per almeno altre 48 ore a Tevez, atteso oggi in Europa. Il Milan continua a chiedere il prestito con diritto di riscatto, il City chiede che i rossoneri si accollino l’obbligo di comprare l’Apache a giugno, probabilmente con la formula del prestito oneroso, cioè un sostanzioso anticipo adesso. C’è tempo fino al 31 gennaio, poi toccherà alle carte bollate. Per il primo di febbraio, infatti, il City è pronto a far partire una causa per risarcimento danni contro Tevez. Un modo per spaventarlo e, forse, fargli accettare le avances del Psg, destinazione preferita dagli inglesi, anche perché è l’unica squadra che pagherebbe subito. Tevez però potrebbe presentare ricorso contro la multa per la fuga, ma soprattutto (in caso di mancato trasferimento al Milan) una causa molto più pesante: mobbing. Intanto, a San Siro arriva la Lazio per il quarto di finale di Coppa Italia. Allegri dribbla le domande di mercato e sprona i suoi: «Dobbiamo cercare di passare il turno, la prospettiva è sfidare la Juve». Idea affascinante, ma non tanto da esigere uno sforzo extra da parte di Ibra. «Non è un robot, ogni tanto deve riposare». Dentro El Shaarawy. di Francesco Perugini