Galliani esalta Ibrahimovic "Quasi meglio di Van Basten"
Adriano Galliani lo ha sempre detto, parlando di attaccanti: "Uno come Van Basten capita una volta nella vita. Un attaccante come lui non ci sarà più". Lo ha detto tante volte, almeno fino a ieri. Quando ai microfoni tv, a quella breve frase di incondizionata e totale ammirazione, ha aggiunto per la prima volta da anni una postilla: "Ibra? E' determinante e se va avanti così..." lasciando intendere che lo svedese è nel suo cuore ormai molto vicino al posto che SuperMarco ha sempre avuto. Una frase dettata dalla riconoscenza per le tante partite, come quella di ieri a Novara, che Ibra è riuscito a sbloccare con un guizzo dei suoi, con un tocco dei suoi. Partite, appunto, come quelle col Novara. Non stellari, ma fondamentali per raggiungere quel successo a tappe che è lo scudetto. La media reti - Il confronto sarà sicuramente irriverente per quanti, tra i tifosi rossoneri, hanno avuto il privilegio di vedere all'opera il Milan dei tre olandesi (Gullit, Van Basten e Rijkaard), a cavallo tra gli anni '80 e gli anni '90. In quella squadra delle meraviglie, Van Basten segnò 124 reti in 201 partite, una media di 0.61 reti a partita. Ibrahimovic, da parte sua, nella stagione e mezza fin qui disputata in rossonero, ha messo a segno 40 reti in 62 partite, con una media-gol di 0.64, leggermente superiore a quella del grande Marco. In Europa, però, l'olandese è stato sicuramente più incisivo (l'accusa rivolta a Zlatan è quella di segnare poco in Coppa), con 18 gol in 26 partite di Champion (0,69 a partita) contro 8 reti in 12 partite dello svedese (0,66). Ibrahimovic ha dichiarato qualche mese fa che non intende giocare ancora a lungo: è probabile che quel "avanti così" di Galliani non duri poi molto.