La Lega all'attacco di Pisapia: Basta fare favori ai rom
Il sospetto si annida sulle labbra dei politici fin dal mattino, quando le ricerche dell’omicida dell’agente Niccolò Savarino sembrano puntare dritto verso due nomadi sinti. Gli inquirenti smentiscono, il pm frena, il comandante dei vigili Tullio Mastrangelo predica prudenza: «Nessun fermo, abbiamo ancora pochi elementi». Il cerino della polemica, però, si accende ed esplode in poche ore. Matteo Salvini, capogruppo leghista, a mezzogiorno parla di «corresponsabilità politica» della giunta Pisapia. «Io non voglio criminalizzare un’intera comunità» sottolinea ad Affaritaliani il leader locale del carroccio, «ma i campi non vengono sgomberati, e i nomadi si sono rimoltiplicati. Questa è la politica del sorriso e del buonismo di Pisapia». Non c’è conferma sull’identikit degli assassini, e la Procura non conferma la pista nomade. Eppure l’attacco sul clima di «insicurezza» si fa via via più pressante. Riccardo De Corato, ex assessore alla Sicurezza Pdl, senza citare l’emergenza rom parla di «scarsa sicurezza dovuto all’abbassamento della guardia su alcuni presidi di sicurezza che in questi mesi sono stati ridimensionati oppure disattivati». In alcuni casi, sottolinea l’esponente azzurro, «la criminalità di strada e predatoria si fa sempre più arrogante». Le contromisure? «Bisogna dotare i vigili di una equipaggiatura che sia sempre più efficace nel contrastare la malavita di strada e predatoria, come il sistema delle multe a strascico». Stefano Bolognini, assessore provinciale alla Sicurezza eletto con la Lega Nord, attacca le ultime scelte della giunta Pisapia: «Pur trattandosi di un fenomeno isolato, continuano ad aumentare gli episodi di criminalità anche a causa della politica sulla sicurezza non chiara di questa giunta». Tra gli esempi del lassismo arancione, Bolognini cita la rinuncia ai militari, lo snaturamento dei compiti della Polizia locale e il continuo rinvio all’attuazione dei vigili di quartiere (non verranno aumentati prima di fine febbraio). Dal capogruppo Pdl Carlo Masseroli, invece, l’invito ad abbassare i toni: «Non si lasci nessuno spazio alle dialettiche politiche. La città sia unita intorno alla famiglia e ai colleghi». L’estrema sinistra, d’altronde, si infuria per quella che considerano una «strumentalizzazione» della morte di Savarino. Mirko Mazzali, presidente della commissione Sicurezza (Sel), su Facebook definisce senza mezzi termini «teste di c...o» chi «specula sulla morte di una persona». Sulla stessa lunghezza d’onda Daniele Farina, coordinatore milanese di Sel: «Non bisogna prestare il fianco a nessuna semplificazione o interessata generalizzazione». di Franco Nicoletti