Spread alle stelle, è oltre i 520 Sos Monti: vola a Bruxelles
Una corsa a perdifiato fuori da Palazzo Chigi, l'imbarco a tempo di record e la partenza. Destinazione: Bruxelles. L'incendio sta divampando. Nell'Italia guidata dal professor Mario Monti le Borse, le sole in Europa, vanno a picco. Lo spread invece segue un percorso diametralmente opposto e vola verso vette iperuraniche: oggi ha superato quota 520. Per l'esattezza, 526 con un rendimento al 7,09 per cento. E così, senza nemmeno avere un'agenda definita e con 24 ore di anticipo rispetto al programma, mister Europa, il premier del Belpaese, vola in Europa. I motivi del viaggio anticipato restano un mistero. Ai cronisiti che lo attendevano sotto casa, quando ha lasciato l'appartamento Monti ha spiegato: "Io abito a Roma e Bruxelles". Tour di colloqui - Il presidente del Consiglio non riesce ad arginare la bufera economica ed anticipa i colloqui con le massime autorità europee. Il giorno dell'Epifania è previsto il colloquio con Nicolas Sarkozy all'Eliseo, mentre poi si recherà a Berlino dove mercoledì incontrerà la cancelliera tedesca Angela Merkel. Lunedì, a Berlino, si terrà il bilaterale franco-tedesco da cui l'Italia era stata tagliata fuori, ma Monti cerca di rientrare dalla porta di servizio sventolando i drammatici corsi borsistici. I prossimi impegni, infatti, incombono: si terrà l'Eurogruppo il 23 gennaio, mentre il vertice straordinario si svolgerà il 30 di questo mese. In questa fitta agenda di impegni, il Prof vuole completare la risposta da dare all'Europa per fronteggiare la crisi dei debiti sovrani e avviare la cosiddetta 'fase due', ossia crescita e liberalizzazioni. Ma più pesante appare la risposta contingente dei mercati: Italia bocciata. Per inciso, il tour continentale di Monti si cocnluderà il 18 gennaio con un bilaterale con David Cameron. "Tutta colpa del Cavaliere" - Il Belpaese stenta, le Borse dopo due giorni euforici all'inizio del 2012 hanno perso tutto il terreno faticosamente riconquistato, lo spread resta a livelli impressionanti. Eppure per Monti, che avrebbe voluto invertire la rotta con la manovra lacrime e sangue varata nella fase uno del suo esecutivo, la colpa di questa disastrata situazione è da attribuire per intero a Silvio Berlusconi, che a detta del Prof avrebbe sottovalutato la gravità della congiuntura e la necessità di un intervento in senso riformistico. Sembra quasi che il premier abbia cominciato a mettere le mani avanti, conscio che il fallimento potrebbe nascondersi dietro l'angolo. Però Monti ha le spalle ben coperte: nel corso dell'ennesima giornata difficile il suo sponsor principale, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, non ha potuto fare a meno di ricordare che il Prof "per la sua esperienza di governo europea ha tutti i titoli per poter porre questioni che riguardano il modo di garantire rigore e crescita e ha la forte pezza d'appoggio del decreto approvato in Parlamento, che è la prova concreta di come lItalia sia anche dal punto di vista del debito pubblico un Paese pienamente affidabile". Insomma, per il presidente della Repubblica con Monti va tutto bene.