Fini all'attacco del premier
Non gliene lascia passare una. Gianfranco Fini commenta le parole delpremier che ad Acerra è tornato sulle farraginosità del Parlamento.Berlusconi ha detto che è necessario "modernizzare" le Camere ed haripreso a ventilare l'ipotesi che a votare in Parlamento siano solo icapigruppo. "Ci sono troppe procedure, siamo veramente indietro sututto, anche il Parlamento...", dice. "Si è lì con due dita adapprovare tutto il giorno emendamenti di cui non si conosce nulla.Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti era perdire che gli altri sono veramente lì non per partecipare, ma per farenumero". Il discorso, serio e non faceto, non è andato giù aFini, che della Camera è il presidente, il quale non ha atteso un solosecondo a replicare: "La democrazia parlamentare ha procedure e regoleprecise che devono essere rispettate da tutti, in primis dal capo delgoverno. Si possono certo cambiare ma non irridere". Che, in altreparole, suona un po così: se si delegittimano le istituzioni,sostenendo che i parlamentari sono lì solo a fare numero, si alimentail qualunquismo e il senso di sfiducia nelle istituzioni, e di questo,ha aggiunto la terza carica dello stato, "credo che nessuno senta ilbisogno". Solopoco prima il presidente del Consiglio, in vista del congresso difondazione del Pdl di sabato 27, aveva chiarito che con il presidentedella Camera andava tutto bene, "abbiamo risolto tutto, anche sulloStatuto". La replica del premier - Le parole del presidente della camera lasciano molto perplesso il Cavaliere: "Cado dalle nuvole. Non riesco a capire in quale modo possano esserestati stravolti i miei ragionamenti sulla necessità, da tutticondivisa, di riformare i regolamenti parlamentari. Sanno tutti che lamia posizione non è mai cambiata. Gli emendamenti dovrebbero esserediscussi e approvati in Commissione, mentre nell'Aula si dovrebberoeffettuare la discussione e il voto finale su ogni legge, come accadein altri Paesi".