Nuovo balzo a Piazza Affari Spread sempre a quota 500
L’apertura a passo di corsa di Wall Street e i dati sulla produzione manifatturiera e sulle spese per l’edilizia statunitensi, superiori alle attese degli analisti, mettono le ali a Piazza Affari, che, dopo un’intera seduta in territorio positivo, ha chiuso poco sotto i massimi di giornata. Il Ftse Mib, dopo la crescita di lunedì, ha fatto segnare un rialzo dell’1,24% a 15.645 punti, mentre l'All share è salito dell'1,23% a 16.420. Positivi anche gli altri listini europei: Londra è salita del 2,29%, Francoforte di 1,50 punti percentuali e Parigi dello 0,72 per cento. Ma se, in Italia, la Borsa ha iniziato il 2012 sulle ali dell'entusiasmo archiviando due sedute decisamente positive, altrettanto non si può dire per lo spread, che vive un'altra gioranta in altalena, oscillando sopra e sotto i 500 punti base. Il differenziale tra il Btp italiano e il Bund tedesco a 10 anni ha chiuso sopra i 500 punti, a quota 503. Roma, 3 gen. - Il differenziale tra Btp e Bund tedesco, dopo una giornata in altalena, torna sopra i 500 punti, a quota 503. Il rendimento dei titoli decennali si è attestato al 6,96%, mentre quello dei biennali è sotto il 5% al 4,77 per cento. Lo spread Btp/Bund resta alto, e gli esperti segnalano una riduzione degli acquisti di bond da parte della Bce. Piazza Affari, bene i bancari - Sul listino milanese in ripresa - in concomitanza con la riapertura delle piazze di Londra e New York, fra le più toniche in giornata - gli scambi, che hanno superato il miliardo e mezzo di controvalore, con un sostanziale raddoppio sulle ultime sedute, caratterizzate da volumi festivi. A Milano, dopo una partenza positiva, gli indici hanno ondeggiato, limando più volte i guadagni, penalizzati dall’incertezza sul fronte europeo, con dati contrastanti sulla disoccupazione, ai minimi in Germania ma ai massimi in Spagna, salvo poi trovare una nuova spinta nei dati macro provenienti dagli Usa e in particolar modo da quello sulla spesa per le costruzioni edilizie, salita dell’1,2% rispetto ad ottobre, con il settore privato ai massimi dal dicembre 2009. Positivo il settore bancario: corre il Monte dei Paschi, che guadagna il 3,95% sulle indiscrezioni su un piano della banca per rafforzare il capitale senza ricorrere ad un nuovo aumento; bene anche Banco Popolare (+2,08%), Bper (+2,26%) e Ubi (+2,55%). Cauta Intesa Sanpaolo (+0,3%), in deciso calo (-2,47%) Unicredit, penalizzata dai timori di un aumento di capitale a forte sconto. Bene risparmio gestito e assicurativi. Chi sale e chi scende - Positiva, grazie anche all’andamento del prezzo del petrolio, l’energia: Eni guadagna l’1,79%, Saipem l'1,31% e Tenaris il 2,62%. Ritraccia, dopo il balzo di ieri, Terna (-1,16%). Ben comprati anche gli industriali: sostenute dai dati Usa, che mostrano segnali positivi per l’economia statunitense, chiudono in forte progresso le Fiat (+3,67% l’auto, +3,53% Industrial); a ruota la controllante Exor (+1,82%) e Pirelli (+1,94%). Bene anche Prysmian (+3,32%) ed Stm (+5,15%), che ha firmato con Egp e Sharp un nuovo accordo per la costruzione di pannelli fotovoltaici. Denaro anche sul lusso, con Tod’s che sale del 5,05%, trascinando con se il comparto. Positivi gli alimentari, mentre, fra i pochi titoli negativi del paniere principale, spicca Diasorin (-0,9%). Sul listino completo, ancora occhi puntati sulla galassia Ligresi: Premafin non riesce a fare prezzo per tutta la seduta e chiude con un rialzo del 25%, che segue il +70% messo a segno nelle ultime due sedute, mentre Fonsai chiude a +11,46%. A spingere i titoli, le speculazioni sul salvataggio del gruppo assicurativo e della sua controllante, che potrebbero vedere in campo, secondo alcune indiscrezioni, Unipol (+6%).