Napoli, De Magistris scarica l'uomo della spazzatura
Il sindaco manettaro Gigi De Magistris in un'ora e mezza di conferenza stampa non ha vutotato il sacco. Resta però la notizia: il primo cittadino di Napoli ha deciso di rimuovere Raphael Rossi dalla carica di presidente dell'Asia. La comunicazione ufficiale è stata data lunedì mattina a Palazzo San Giacomo. Ai vertici dell'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti a Napoli arriva Raffaele Del Giudice. "Per Rossi è previsto l'incarico di presidente dell'Osservatorio Rifiuti zero nel 2020, e farà parte della dirigenza di una struttura per il contrasto alla corruzione. Anche il vicesindaco Sodano domani potrebbe essere più utile in altro incarico e quindi potrei sposarlo così come presto rivedrò alcune deleghe ed alcuni assessori potrebbero vedersi modificati i loro incarichi". In queste parole, forse, si nasconde una frecciatina scagliata da Giggino verso chi avrebbe contribuito ad alimentare il cosiddetto "caso Rossi". La contestazione - La decisione di De Magistris non è piaciuta a chi lo ha sempre sostenuto. Il cosiddetto popolo arancione, su siti, blog e social network, chiede spiegazioni. Perché, s'interrogano i fedeli di Giggino, è stato fatto fuori l'uomo che a Torino fece arrestare quattro persone respingendo e denunciando un tentativo di corruzione nell'azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti? Perché è stato siluarato uno di coloro che veniva considerato tra i principali artefici della "rivoluzione arancione"? Anche nel corso della conferenza stampa di lunedì mattina De Magistris è stato contestato da una sostenitrice che lo incalzava: "Perché se Rossi è così bravo deve andare via dall'Asia?". "Pressioni interne" - Secondo quanto riferito dal sito Dagospia, che riporta le dichiarazioni di una fonte anonima, "Rossi si è trovato isolato e ha dovuto fare i conti con le resistenza al cambiamento. Il sindaco ha ceduto alle pressioni politiche interne alla sua maggioranza e ha defenestrato Raphael". Rossi nel corso della conferenza stampa ha spiegato che aveva troppo potere decisionale nelle sue mani: "In pratica - ha sottolineato - decidevo io se assumere oppure no, se licenziare oppure no. E qualcuno purtroppo lo abbiamo dovuto licenziare per truffe assicurative". Le vere ragioni del siluramente di Rossi restano comunque un mistero, ma si sussurra che il rifiuto dell'ormai ex presidente Asia all'assuzione di 23 lavoratori dei consorzi di bacino potrebbe essere stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso.