Le sette armi del governo contro gli evasori fiscali

Giulio Bucchi

Si comincia con le indagini sui conti correnti e si finisce, nel migliore dei casi, con la mediazione: sono sette le armi dello Stato contro gli evasori fiscali, rafforzate dalla manovra del governo Monti per arrivare a recuperare una percentuale di sommerso sul Pil che nel 2008 ha raggiunto il 17,5 per cento. Come ricorda il Sole24Ore, il tutto in attesa dello strombazzato Redditometro, lo strumento atteso in primavera per consentire l'adeguamento spontaneo nell'Unico 2012. Indagini sui conti - Il primo passo, il più importante. è come detto l'aver imposto a banche e operatori finanziari l'obbligo di comunicare periodicamente all'anagrafe tributaria i movimenti dei conti correnti. A queste indagini saranno sottoposti 40 milioni di conti correnti. Tracciabilità - Per togliere il terreno sotto i piedi degli evasori c'è la stretta sulla tracciabilità: non si possono utilizzare contanti per pagamenti pari o superiori a 1.000 euro. La sanzione applicabile in caso di infrazione arriva fino al 40% della somma in questione. Entro il prossimo 31 marzo i libretti di deposito bancari o postali al portatore, con saldo superiore a 1.000 euro, dovranno essere estinti. Beni di società - Già la manovra di Ferragosto prevedeva misure più dure sull'intestazione fittizia dei beni delle società. Sarà più difficile intestare auto, barche, aerei o immobili ad amici, soci e familiari. Previsto un censimento dei beni intestati alle società o utilizzati da altri. Redditometro - E' lo strumento che dovrà confrontare i redditi dichiarati dal contribuente con il tenore di vita "misurato" in riferimento alle spese contenute. Il software sarà nuovo e operativo dalla primavera 2012. Studi di settore - Le aziende che non aderiranno agli studi di settore e non compileranno correttamente il modello dei dati contabili ed extracontabili andranno incontro a verifiche mirate da parte del Fisco. Accertamento esecutivo - Da quest'anno i controlli si concentreranno sulle dichiarazioni 2007 e 2008. Gli accertamenti riguardano imposte sui redditi, Iva e Irap. Il semplice atto di contestazione da parte del Fisco dà allo Stato il titolo di incassare entro 60 giorni dalla notifica, 30 giorni dopo la pratica passa ad Equitalia. A quel punto, per 180 giorni, si può procedere a ipoteche e fermi amministrativi e solo dopo a pignoramenti ed espropriazioni. Mediazione - Tra la notifica dell'accertamento e l'eventuale contenzioso tra fisco e contribuente c'è poi la mediazione. Il governo punta ad accelerare i tempi di riscossione e ridurre il ricorso al tribunale.