Ci tolgono anche la bottiglia: Monti vuole tassare l'alcol

Andrea Tempestini

Va bene che la sobrietà va di moda, e che bisogna adeguarsi ai sobri costumi del governo. Però qui si esagera: rischiamo di pigliarci pure l’imposta sull’alcol.  Non è mica uno scherzo, i signori professori ci stanno pensando davvero. Allo studio del ministero della Salute e delle Regioni c’è una tassa di scopo che servirebbe a finanziare il «Programma straordinario sull’edilizia sanitaria, previsto dall’articolo 20 della legge 67/88». In una bozza che il ministro Renato Balduzzi ha inviato ieri alla Conferenza delle Regioni in cui si discuteva il «Patto per la salute», fa capolino il balzello sulle bevande alcoliche e sul cosiddetto junk food, cioè il cibo spazzatura, quello che ti fa ingrassare solo a guardarlo. Quindi, immaginiamo, patatine fritte, dolciumi assortiti e merendine, magari anche i panini del Mc Donald’s. Probabilmente, però, chi si aspettava una dieta rigorosa per lo Stato non pensava che sarebbe toccato ai cittadini di dimagrire. Piuttosto, si sperava in un taglio degli sprechi, nella riduzione degli sperperi pubblici. Invece no, cari cittadini, bisognerà mettersi tutti a regime. Niente porcherie da azzannare con gusto, niente bottiglie da stappare. In tempi di crisi, certi lussi non sono concessi. E chi vuole indulgere nel vizio,  pagherà caro. Ci tolgono anche la bottiglia Il videocommento di Pietro Senaldi Del resto, questa è la linea dell’esecutivo. Sobrietà a tutti i costi, quindi scordatevi il bicchierino della staffa e cominciate a ingollare acqua, prima che tassino pure quella. Certo, si potrebbe obiettare che bere e strafogarsi di schifezze fa male alla salute, dunque disincentivare il consumo di vino, birra e liquori oltre che di panini conditi con le salse più unte può solo far bene. Già, ma se il governo si preoccupa così tanto del nostro benessere, come mai nemmeno si sogna di toccare i mille giochi e scommesse che ogni giorno la pubblicità televisiva ci magnifica onde farci rischiare qualche euro nella speranza di incassare chissà quale fantasmagorico montepremi? La risposta è abbastanza intuitiva: perché  giochi siffatti fanno guadagnare alle casse pubbliche una marea di soldi. Motivo per cui, chi se ne frega se la vecchietta consuma tutta la pensione al gratta e vinci. Magari  un pensierino si poteva fare pure sull’eventuale tassazione della prostituzione, giusto per rimanere in ambito peccatorio. Ma anche in questo caso, il governo sorvola. Meglio scucire un obolo in più a chi ama farsi un goccio di rosso o divorarsi una porzione di patatine fritte. Avanti di questo passo, trangugiare un bicchiere di benzina super o un calice di Amarone potrebbe venire a costare più o meno la stessa cifra. In fondo, sono i tempi della sobrietà, guai a farsi trovare alticci. Sempre seri, si deve rimanere. E se le notizie sullo spread o sul crollo delle borse vi fan disperare, non potrete nemmeno bere per dimenticare, perché vi becchereste una tassa in più. Quella sul tasso alcolico.       di Francesco Borgonovo