Nigeria, è strage di cristiani Papa: "Lutto e dolore"

Giulio Bucchi

Un Natale di sangue per molti cristiani nel mondo. A loro, vittime dell'odio religioso, va il saluto di Papa Benedetto XVI nel tradizionale Angelus da Piazza San Pietro. "Come nell'antichità - ricorda il Santo Padre dal Vaticano - anche oggi la sincera adesione al Vangelo può richiedere il sacrificio della vita e molti cristiani in varie parti del mondo sono esposti a persecuzione e talvolta al martirio". Un pensiero dal doppio significato, perché legato sia a Santo Stefano, il santo del 26 dicembre e primo martire della Chiesa, sia agli attentati di Natale alle chiese in Nigeria. "Ma, ci ricorda il Signore - ha aggiunto Papa Ratzinger -, chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato". I fatti di sangue in Africa hanno suscitato nel Papa "profonda tristezza" e gettato sul giorno più importante della Cristianità "lutto e dolore". Benedetto XVI ha fatto appello affinche "si fermino le mani dei violenti": "La violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla morte". "Ma la nostra terra - ha aggiunto - continua ad essere intrisa di sangue innocente". Le stragi del 25 dicembre in Nigeria, rivendicate dal gruppo islamico Boko Haram, hanno causato 35 morti, 27 in una sola chiesa nella periferia della capitale Abuja dove l'esplosione ha avuto luogo proprio durante la messa di Natale. L'Angelus di Benedetto XVI: la fotogallery