Governo si fa regalo di Natale: super pensione per i ministri

Giulio Bucchi

Non sono mica tutti Mario Monti. Il premier, nel pieno della bufera anti-Casta, appena insediatosi aveva promesso di rinunciare al proprio stipendio. Un sacrificio per la patria che i suoi ministri tecnici non hanno pensato di imitare. La manovra, infatti, non intacca di un euro i loro privilegi da altissimi funzionari. Anzi, la loro pensione (alla faccia della riforma lacrime e sangue per molti) si arricchirà. Come scrive Emanuela Fontana sul Giornale, nel decreto salva Italia c'è una norma intepretetativa che prevede "nuovi oneri" a carico dello Stato "di limitato importo" per garantire ai ministri dei "supercontributi". Al punto 6 dell'articolo 23, dopo varie voci sui tagli agli enti pubblici (i pochi della manovra fatta all'85% di tasse), si ricorda che i dipendenti della pubblica amministrazione chiamati ai ministeri come titolari o sottosegretari entrano in aspettativa dai rispettivi lavori ma continueranno a percepire la loro retribuzione a patto che questa non superi l'indennità parlamentare (5.246 euro netti). Ma c'è una postilla: i contributi per la pensione, infatti, rispetteranno non il limite parlamentare ma quello dell'ultima busta paga percepita. Un regalino di Natale dopo un mese di dura fatica burocratica.